Sea Watch, verso lo sbarco dei migranti. Attesa per l'accordo sulla redistribuzione

- Pubblicità -

SIRACUSA – Dovrebbe volgere al termine nelle prossime ore, dopo giorni di stallo, il caso della nave Ong “Sea Watch”, ancorata al largo di Siracusa con a bordo quarantasette migranti recuperati al largo delle coste libiche.

Dopo il braccio di ferro dei giorni scorsi tra il Governo italiano e i Paesi europei – in primis Olanda e Germania – per la collocazione degli ospiti della nave, si sarebbe arrivati ad un accordo sulla redistribuzione. Il che permetterebbe ai migranti, bloccati a bordo ormai da dodici giorni, di scendere a terra per essere indirizzati verso le rispettive destinazioni. Il via libera del Governo è arrivato dopo un vertice notturno tra il Presidente del Consiglio Giuseppe conte e i vice Salvini e Di Maio. Ad accogliere i migranti, secondo le indiscrezioni circolate in queste ore, sarebbero Germania, Francia, Portogallo, Romania e Malta, a cui potrebbe aggiungersi il Lussemburgo.

- Pubblicità -

Senza l’accordo formale, tuttavia, la nave non sarà fatta approdare. E il supplizio degli ospiti, che verserebbero ormai in precarie condizioni igienico-sanitarie, potrebbe proseguire. Come le proteste di quanti hanno manifestato chiedendo al Governo di autorizzare lo sbarco, sindaci, associazioni e volontari. A fare discutere anche la visita di alcuni parlamentari di opposizione, saliti a bordo per verificare le condizioni dei migranti.

A preoccupare particolarmente la situazione dei minori presenti sulla nave. “Una delle regole di ‘vita buona’ è senza dubbio quella dell’amore e della carità fraterna – ha detto ieri li cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei – che ci chiede di chinarci sui fratelli sofferenti, sugli abbandonati, su quanti ci chiedono aiuto. Il mio pensiero non può non andare alle 47 persone che attendono, fra mille disagi, di essere sbarcate dalla nave Sea Watch”.

“La fede nel Signore ci aiuti sempre a riscoprire la dignità della persona umana e a far sì che non sia mai umiliata”, ha concluso il presidente dei Vescovi. Nei giorni scorsi la CEI e altre associazioni ecclesiastiche si erano offerte di prendersi cura dei minorenni, il cui sbarco era stato chiesto dalla Procura dei Minori di Catania. 

- Pubblicità -