Rientrato lo sciopero dei lavoratori della Dusty: ripreso in mattinata il servizio di raccolta rifiuti

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CATANIA – È rientrato lo sciopero non autorizzato dei lavoratori Dusty, avviato nella serata di ieri, in seguito al ritardato saldo dello stipendio di dicembre previsto nella giornata di ieri (22 gennaio).

“I catanesi questa mattina si sono svegliati in una città in evidente stato di degrado, frutto di un comportamento inadeguato e non autorizzato dalla Dusty del quale l’azienda si scusa con tutta la cittadinanza”, si legge in una nota diffusa dalla stessa Duisty.

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“Il servizio è ripreso a pieno regime nella tarda mattinata di oggi e in tempi limitatamente brevi, si cercherà di smaltire i rifiuti che si sono accumulati nell’arco delle prime ore della giornata. Ancora una volta Dusty, intercedendo con l’istituto bancario cui l’amministratore unico Rossella Pezzino de Geronimo si era rivolta in seguito all’indisponibilità del Comune di pagare le fatture arrestate in seguito alla dichiarazione di dissesto finanziario, è riuscita ad evitare la paralisi totale del servizio di raccolta rifiuti. I bonifici infatti sono stati fatti, pur permanendo il problema dell’over quota della piattaforma del Mef. L’impresa catanese, che dall’avvio dell’appalto ad oggi ha avuto saldata solo 1 fattura su 4, e che ha sempre rispettato con regolarità e puntualità il pagamento delle spettanze alle proprie maestranze, ha patito il disagio derivante dall’introduzione della fatturazione elettronica – obbligatoria dall’inizio di quest’anno – che ha determinato il blocco della piattaforma del Ministero Economia e Finanze per una sovra eccedenza di fatture pervenute che hanno paralizzato il sistema. L’architettura informatica di fatturazione è andata in tilt a livello nazionale pertanto gli Enti committenti, non essendo nelle condizioni di poter procedere con i mandati di pagamento, non effettuano le transazioni dovute alle imprese. Tutte le aziende italiane che lavorano con la Pubblica Amministrazione, non sono state in grado di ricevere i mandati di pagamento”, conclude la nota.

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