Confcooperative Sicilia, accesso agli atti del Comune di Messina dopo la decisione del sindaco De Luca di internalizzare i servizi sociali

palazzo Zanca, Comune di Messina
Foto di Effems - Wikimedia Commons
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MESSINA – Confcooperative Sicilia chiede l’accesso agli atti del Comune di Messina. E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’associazione.

Avevamo sollecitato il Sindaco De Luca a promuovere un incontro, prima di procedere con l’analisi in Consiglio Comunale della delibera di Giunta n. n. 593 del 13 novembre 2018 – si legge nel comunicato – perché ritenevamo, e riteniamo, che la stessa fosse viziata da gravi criticità che, oltre al rischio di peggiorare la qualità dei servizi che verrebbero posti in capo ad un soggetto di nuova costituzione e senza alcuna pregressa esperienza, potrebbero comportare gravissimi rischi alla tenuta dei conti del Comune di Messina già notoriamente in situazione economica non brillante”.

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“Sia sufficiente pensare ad esempio alle differenze retributive scaturenti dai CCNL – prosegue la nota – o al ritardo con il quale i comuni hanno fin qui pagato le cooperative sociali che si tramuterà adesso in una necessaria anticipazione finanziaria per l’ente. Purtroppo il Sindaco De Luca ha ritenuto di andare avanti noncurante della nostra richiesta di incontro che gli avrebbe permesso di acquisire informazioni che, riteniamo, gli sarebbero state assai utili a scongiurare futuri problemi”.

“Crediamo infatti – scrive ancora l’associazione – che coloro i quali hanno suggerito al Sindaco De Luca la soluzione di internalizzare i servizi sociali con la diretta assunzione degli operatori delle cooperative sociali, che fin qui avevano assicurato i servizi, non abbiano fatto il bene di Messina e della sua stessa amministrazione comunale. Comprendiamo bene che, nel breve periodo, questa scelta può fare ottenere il consenso dei lavoratori che si illudono di passare dal privato al pubblico ma a quei lavoratori vorremmo segnalare le difficoltà connesse ai tanti bacini di precariato nati dalle ceneri di società comunali promosse da enti finiti successivamente in dissesto, questioni note alla cronaca dei nostri giorni che probabilmente si alimenteranno ancor più nel futuro immediato”.

“Ci resta quindi il rammarico per avere dovuto prendere atto di questa mancanza di volontà al confronto da parte del Sindaco – conclude Confcooperative Sicilia – e non ci resterà che procedere per le vie legali in tutte le sedi, amministrative, contabili e quant’altro, a tutela delle nostre associate. A tal scopo abbiamo già provveduto ad avviare l’accesso agli atti”.

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