CATANIA – Le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil con le rispettive federazioni di categoria Flc Cgil, Cisl Università e Uil Rua, al termine dell’assemblea dei lavoratori dell’istituto musicale Vincenzo Bellini, chiedono al signor Prefetto di istituire un tavolo permanente sull’Istituto, presidio culturale di assoluto pregio per Catania e per la Sicilia Orientale fin dal 1951, per affrontare i gravi problemi economici che hanno indotto la crisi dell’Istituto e il processo di statizzazione, che si concluderà solo nel mese di gennaio 2020.
Al sindaco di Catania Salvo Pogliese, le organizzazioni sindacali chiedono di liquidare le risorse spettanti e postate a bilancio per l’Istituto, sia del Comune che della Città Metropolitana, al fine di scongiurarne la paralisi delle attività e dell’anno accademico 2018/2019, e, altresì, di farsi portavoce nei confronti della Regione affinché nei trasferimenti delle somme spettanti alla Città metropolitana vengano inserite anche quelle che vanta l’Istituto Bellini.
«La situazione economica dell’istituto Bellini è gravemente deficitaria – dicono i segretari generali Giacomo Rota (Cgil) e Antonella Di Stefano (Flc Cgil), Maurizio Attanasio (Cisl) e Antonella Lanzafame (Cisl Università), Enza Meli (Uil) e Alfredo Lo Presti (segreteria regionale Uil Rua) – e l’attribuzione di 725mila euro, appena annunciata dal Miur e confermata dal Sindaco Pogliese, non sarebbe sufficiente nemmeno per arrivare a fine anno, ma basta appena a pagare una mensilità ai dipendenti e il versamento delle imposte».
Cgil, Cisl, Uil con Flc Cgil, Cisl Università e UilRua hanno chiesto al cda dell’istituto gli atti di bilancio e di spesa, ivi compreso quello del personale, per poter quantificare il reale fabbisogno economico dell’istituto per comprendere come sostenerne la continuità didattica fino al compimento del percorso di statizzazione.
«Ma è di tutto tale percorso che al momento non c’è chiarezza – denunciano le organizzazioni sindacali – né tantomeno è servito a fugare i dubbi l’arrivo dell’inviato del Miur nei giorni scorsi. Di concreto, invece, c’è il rischio di non poter avviare l’anno accademico 2018/2019 per circa 800 studenti, che arrivano da mezza Sicilia e dalla Calabria».
«Finora i docenti e il resto del personale, compresi i 18 pulizieri, con grande senso di responsabilità hanno consentito il prosieguo delle attività didattiche – concludono Cgil, Cisl, Uil con Flc Cgil, Cisl Università e UilRua – ma se non ci saranno segnali adeguati dalle istituzioni nazionali, regionali e locali, lavoratori e studenti sono pronti a pubbliche proteste per salvare un’istituzione culturale preziosa per qualità e come punto di riferimento culturale e di crescita per tanti giovani talenti».