Gli EAU sono una nazione formata da sette Emirati situati nel sud-est della penisola araba. Paese ricchissimo di petrolio ma povero di acqua, si affaccia sulla parte meridionale del Golfo Persico. Grazie alla posizione geografica e alle riserve petrolifere ha un PIL tra i più alti del mondo. Gli Emirati Arabi Uniti contano una popolazione di 9.400.145 abitanti, un territorio di 83.600 chilometri quadrati. La composizione etnica è la più varia tra tutti i Paesi del mondo arabo : oltre l’80% della popolazione è costituita da immigrati provenienti dal Pakistan, dall’India, dall’Iran e da altri stati del Golfo Persico, gli autoctoni sono poco più del 10%.
La religione più diffusa è la Musulmana. La maggior parte della popolazione è sunnita; esistono anche minoranze Sciite, e Ibadi. Il Paese è comunque uno dei più liberali e meno puritani del mondo arabo. Gli EAU sono l’unico Stato dell’universo arabo ad avere un Governo federale, nato nel 1971, ma solo nel 2006 si sono tenute le prime votazioni per l’elezione del Consiglio Federale Nazionale, che è l’ Organo del potere rappresentativo. Ciascuno dei 7 Emirati ha un proprio governo, che mantiene ampia autorità (in particolare sui diritti di sfruttamento delle risorse minerarie) e contribuisce al Bilancio centrale su base percentuale. La capitale è Abu Dhabi, il cui Emiro è il Presidente degli EAU, mentre l’Emiro di Dubai ha la funzione di Vice presidente e di Primo ministro. Non esistono partiti politici e il potere si trasmette per successione dinastica, nonostante la costante modernizzazione del Paese. Altra città importante è Dubai. Si parla l’arabo, ma sono diffusi anche la lingua Inglese, la Persiana, la Hindi e la Urdu. La comunità italiana conta quasi 11.500 persone, la maggior parte dei quali concentrati a Dubai, ma un paio di migliaia sono presenti anche ad Abu Dhabi.
ECONOMIA
Le sorti della nazione per anni sono state legate alle entrate provenienti dal greggio e dal gas, scoperti negli anni Sessanta (il Paese è il quinto produttore al mondo, le sue riserve potrebbero garantire forniture per oltre un secolo), ma grazie alle politiche di diversificazione, portate avanti per ridurre la dipendenza dell’export energetico l’incidenza della rendita petrolifere si è ridotta dal 60% al 30%. Dal 2015 con il calo del prezzo del petrolio l’economia ha subito una frenata, attestandosi nel 2016 su un tasso di crescita del 2,6%. Grazie agli investimenti programmati, in vista dell’Esposizione Universale del 2020, nei trasporti e nelle infrastrutture, nel turismo, nella Real Estate, nell’energia e nella Green Energy, e del Piano di Sviluppo ideato per ospitare Expo 2020 si prevede nei prossimi anni una crescita del PIL del 3,5%. I principali settori produttivi che contribuiscono alla formazione del PIL sono l’industria (prodotti Petrolchimici, fertilizzanti, cemento, alluminio e manifattura) con una percentuale del 49,8%, i servizi con il 49,2% (nell’ambito dei servizi un ruolo rilevante lo assolve il turismo, basti pensare che Dubai occupa la quarta posizione nella classifica delle città più visitate del mondo e il settore nel 2017 ha avuto una crescita del 6,7% rispetto al 2016), l’agricoltura con una percentuale dello 0,9%. Gli EAU hanno un reddito pro capite pari ad € 30.333, un tasso di disoccupazione del 3,4%, un indice di libertà economica di 72,6.
TRASPORTI
Gli EAU hanno la seconda rete di trasporti più grande del Medio Oriente, una rete stradale di alta qualità e un traffico automobilistico che si avvantaggia dei prezzi della benzina, molto più bassi rispetto a quelli europei. Hanno una rete portuale considerevole: 15 porti commerciali e a Dubai c’è il più grande porto artificiale del mondo. Nel Paese sono presenti 8 aeroporti, i principali sono quello di Dubai, il Dubai International Airport che è il terzo a livello mondiale, dopo quelli di Atlanta e Pechino, con un transito di 88.242.069 passeggeri. Nel campo dei trasporti gli EAU hanno un programma di investimento poderoso con 32,3 mld di € destinati al potenziamento della rete ferroviaria, 7 mld di € indirizzati allo sviluppo della rete metropolitana. Altri interventi riguardano il potenziamento degli aeroporti con l’obiettivo di fare diventare lo scalo di Dubai il primo del mondo attraverso un investimento di 7 mld di €.
COMMERCIO
Il Paese è membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e della Gafta (Greater arab free trade zone), promuove da anni una politica di scambi estremamente aperta. Grazie alle tante agevolazioni gli EAU sono al primo posto tra i Paesi del mondo arabo per volumi di investimenti stranieri. Le importazioni e le esportazioni sono in grande crescita. Importano merci e servizi per per 195,9 mld di € ed esportano per 255,5 mld di € con un saldo della Bilancia commerciale pari a 59,6 mld di €. Importano macchine ed attrezzature, prodotti chimici, tessile abbigliamento e prodotti agroalimentari. Esportano petrolio, gas naturale, pesce essiccato e datteri. Dall’Italia importano merci e servizi per 4,8 mld di €, ed esportano verso l’italia per un volume di affari pari a 0,9 mld di €. Il saldo dell’interscambio con l’italia è – 3,9 mld di €. Dal nostro Paese importa macchinari, gioielleria, tessile abbigliamento, calzature, arredamento, lavorazioni in metallo, agroalimentari; esporta prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio, metalli e lavorazioni in metalli. I paesi fornitori più importanti sono Cina, USA, India e Germania, i principali clienti degli EAU sono, invece, India, Iran, Giappone, Svizzera e Oman. L’ Italia non figura tra i clienti per quanto riguarda il petrolio: per questa ragione il bilancio dei rapporti commerciali è sempre stato a nostro favore. Da qualche tempo gli Emirati Arabi Uniti hanno avviato una politica di acquisizione, iniziata con l’ Alitalia è continuata con l’acquisizione del controllo di Piaggio Aero, il controllo del complesso turistico residenziale della Perla Ionica di Acireale (Catania). Recentemente hanno concentrato la loro attenzione nei settori finanziario, infrastrutture e immobiliare.
PARCHI INDUSTRIALI E ZONE FRANCHE
Negli EAU ci sono 37 zone franche, tutte attive, che offrono molti vantaggi agli investitori: proprietà straniera del 100%, nessuna imposta sulla società per 15 anni rinnovabili, libertà di portare fuori dal Paese il capitale e il reddito, nessuna imposta sul reddito personale, completa esenzione dai dazi doganali per le importazioni nella zona franca, nessuna restrizione valutaria. Le aziende che operano all’interno delle zone franche sono considerate esterne agli EAU relativamente agli aspetti legali e commerciali. Esistono due tipologie di zone franche: generalistiche e specialistiche. Nelle prime si può esercitare qualsiasi attività economica e commerciale, nelle seconde si possono svolgere solo determinate attività economiche. La maggior parte delle zone franche rilascia licenze commerciali, industriali e di servizi ad eccezione di quelle di Dubai Internet City, Dubai Media City, Dubai Health Care City e altre zone franche che fanno parte del gruppo Dubai Holding. Gli Emirati Arabi sono caratterizzati da un altissimo livello di liberalizzazione. Non esistono barriere tariffarie, l’unica tassa al confine è quella del 5% applicata dell’intera area del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg), che comprende anche Arabia saudita, Bahrein, Kuwait, Oman e Quatar.
RESTRIZIONI
Esistono particolari restrizioni per alcool (incluso il vino), tabacchi. La carne deve essere macellata secondo il metodo Halal. A differenza del passato è permessa l’importazione di carne suina. È consentita la pratica di esportazione temporanea. Dal 2011 gli EAU sono entrati a far parte del sistema Carnet ATA, di conseguenza è in uso il Carnet ATA.
SISTEMA FISCALE
Forse non si può parlare di paradiso fiscale, ma nel caso degli Emirati arabi ci si va molto vicini. L’assoluta assenza di lungaggini burocratiche e l’efficienza del sistema amministrativo sono una delle peculiarità di un Paese che viene considerato tra quelli a più bassa fiscalità. Gli EAU non hanno collettivamente imposta sul reddito. Il sistema fiscale è caratterizzato da molteplici regimi speciali e di favore finalizzate a incentivare gli investimenti esteri nel Paese. Tuttavia nel 2015 l‘Agenzia delle entrate italiana ridefinendo i Paesi classificati nelle tre Blak list, ha eliminato gli Emirati arabi dalla Blach list sulla “indeducibilità dei costi“. La legge societaria prevede delle restrizioni alla possibilità, accordata ai soggetti che non hanno cittadinanza emiratina, di realizzare attività produttive nel Paese, o comunque di acquisire quote di società locali. Il requisito principale per stabilire una società negli EAU è la presenza al 51% di uno sponsor con passaporto emiratino. Questa regola ha però le seguenti eccezioni: i casi in cui la legge prevede il 100% di proprietà locale, le oltre 30 Zone Franche che permettono il 100% di proprietà straniera, le filiali di aziende estere riconosciute a Dubai e le imprese di professionisti e artigiane a cui la legge permette l’intera proprietà del capitale. Le aziende che utilizzano lavoratori con passaporto emiratino hanno l’obbligo di versare agli stessi lavoratori una quota del salario a valere per appositi fondi pensioni. Tale quota è del 15% per i datori di lavoro pubblici, del 12,5% per i privati, per i dipendenti è del 5%. L’imposta sulle attività di impresa è regolata localmente dai diversi emirati. Dal 2018 è stata introdotta L’imposta sul valore aggiunto (VAT) a un tasso del 5%. Da tale imposta sono esclusi 100 beni di prima necessità, nel settore alimentare, della salute, dei trasporti e dei servizi sociali.
COSTO DEI FATTORI PRODUTTIVI
Il mercato del lavoro è tra i più flessibili del mondo: il 90% della mano d’opera impiegata negli Emirati arabi è costituito da immigrati a basso costo, assunti con contratto a termine.
Operaio: da 500 a 1200 € mese.
Impiegato: da 2000 a 4500€ mese.
Dirigente: da 8000 a 20000 € mese
Benzina: da 0,46 € litro a 0,49.
Gasolio: da 1,37 € a 1,40 € litro.
Acqua uso industriale (€ Imperial gallon): consumo mensile da 0 a 10.000 tariffa 0,07, da 10.001 a 20.000 0,09, oltre 20.000 0,102.
Elettricità ad uso industriale in €/kWh: da 0 a 10000 al mese 0,51 € , oltre 10000 0,84 € al mese.