Nasce a Catania l'Istituto Francesco Ventorino che eredita la lunga storia del santo'Orsola: venerdì 21 settembre l'inaugurazione con don Julian Carron

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CATANIA – Nasce a Catania l’Istituto Francesco Ventorino. E nasce già grande. Alle sue spalle, infatti, c’è la lunga storia del Sant’Orsola, scuola che ormai da diversi decenni offre a Catania una significativa e qualificata esperienza educativa e didattica.

Le aule ed i grandi spazi comuni del nuovo istituto, ristrutturati in tempi record e che già in questi giorni hanno accolto gli alunni, il prossimo venerdì 21 settembre apriranno le porte alla città, con una festa inaugurale a cui parteciperà anche Don Julian Carron, il presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, che ha da sempre prestato grande attenzione al tema dell’educazione dei giovani.

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La cerimonia inaugurale avrà inizio alle ore 17, con la benedizione del nuovo Istituto di piazza San Domenico Savio da parte di S.E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania, e il saluto delle autorità, cui seguiranno Intervento dell’avv. Michele Scacciante, Presidente della Fondazione Sant’Orsola, e di don Carron.

Subito dopo, per tutti sarà possibile andare alla scoperta del nuovo Istituto, una grande realtà che si estende per 14500 metri quadri di superficie, di cui 8500 metri quadri coperti, che oltre alle aule per l’asilo (italiano e inglese) e la scuola primaria e secondaria, contano un ampio cortile, una palestra regolamentare, un campo di calcio a 11, un campo polivalente da basket e volley, un teatro da 340 posti, una Chiesa da 500 posti, palestre per scherma, arti marziali e ginnastica ritmica, una mensa di 120 posti con centro cottura interno, bar, sale ricreative e auditorium da 150 posti.

 

Un grande spazio accogliente, pensato per accompagnare i ragazzi in tutta la loro crescita, ispirandosi al pensiero proprio di don Francesco Ventorino, scomparso nell’agosto 2015, a cui la scuola è intitolata: per diventare grandi, imparando a stupirsi e a lasciarsi commuovere dal mondo, non bastano le parole, ma serve piuttosto un’esperienza che coinvolge e stimola, che fa vivere con gusto ogni dimensione della vita, dallo studio al gioco, dall’arte allo sport. Una scuola-cantiere, sempre aperta. Una scuola-sentiero, per camminare insieme.

Anche l’intitolazione a don Francesco Ventorino dà in qualche modo il senso di un’opera che si compie: con lui è iniziata l’avventura che ha portato alla nascita della Fondazione Sant’Orsola, attiva dal 2011 per gestire l’Istituto fondato a Catania negli anni ‘40 dalla Congregazione delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia, inglobando al suo interno la realtà dell’Asilo Giona, attivo già dal 1978.

La Fondazione è nata proprio con lo scopo dello sviluppo e della promozione integrale della persona con lo strumento della scuola, attraverso una significativa e qualificata esperienza educativa e didattica come formazione globale dal punto di vista umano, culturale e sociale dei giovani, portatori di cultura e di energia creativa per la società.

Uno scopo al quale contribuisce il lavoro di docenti appassionati e attenti, pronti ad accompagnare gli alunni nel loro cammino di crescita, conducendoli nell’avventura dello studio come scoperta della realtà che provoca a chiedersi il perché delle cose, ma che viene perseguito anche attraverso la ricerca di metodi didattici innovativi e la creazione di uno spazio accogliente per i bambini e i ragazzi, nel quale possano effettivamente fare esperienza di questo percorso di crescita.

“Il desiderio di tanti fra noi di continuare a giocarsi nella sfida educativa – spiega il Dirigente Scolastico Michela D’Oro – ci ha mossi a compiere questo ulteriore passo di consolidamento e sviluppo. La nuova scuola ci consente innanzitutto di accogliere le richieste di iscrizione che non riuscivamo più a soddisfare nei precedenti locali e soprattutto di poter avere degli spazi adeguati per la nostra attività didattica. Gli spazi insegnano nel senso che permettono a chi li vive, insegnanti e alunni, di lavorare in maniera più proficua e dinamica”.

Non a caso il nuovo logo dell’Istituto, realizzato per la Fondazione da un giovane architetto e brand designer, ex alunno della scuola, disegna i confini di una finestra sul mondo, di uno spazio protetto ma sempre aperto, libero, che ognuno è chiamato a riempire con il percorso che serve a “Diventare Grandi”.

Proprio questo, peraltro, è un esempio – piccolo ma simbolico – dei numerosissimi contributi che la Fondazione ha ricevuto in questi mesi per portare a termine l’opera, realizzando i lavori e acquistando gli arredi per l’allestimento di tutti gli spazi: contributi che si sono concretizzati sotto la forma di un entusiasmante lavoro volontario collettivo, così come attraverso significative erogazioni liberali e progetti di sponsorship o partenrship, coerentemente con la tradizione dell’Istituto, da sempre aperto al dialogo e al confronto con il territorio.

“I costi di ristrutturazione – spiega il Direttore Generale Angela Pontorno – sono stati importanti, abbiamo dunque chiesto alla società civile, alle imprese, attraverso progetti di responsabilità sociale, di contribuire a questo progetto, anche utilizzando le agevolazioni fiscali a fronte di donazioni finalizzate alla manutenzione o potenziamento delle strutture scolastiche (school bonus)”.

“In un momento così delicato per la nostra terra – commenta infine il Presidente della Fondazione Michele Scacciante -, in cui la speranza per i giovani si fa sempre più fievole e si emigra verso il Nord, e chiudono, tra l’altro, storiche esperienze di scuola cattolica, tentiamo di costruire. Cosa? Un luogo dove far crescere il desiderio di domandare, conoscere, creare, impegnarsi, insieme a dei maestri che indicano il percorso. Vuole essere questo il nostro contributo a far crescere donne e uomini capaci di stare di fronte alle sfide che pone la realtà”.

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