Invitalia investe 37,8 milioni di euro in Stmicroelectronics: firmato stamane il contratto di ricerca e sviluppo

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CATANIA – La STMicroelectronics di Catania potrà contare su un investimento totale di oltre 270 milioni di dollari, a testimonianza – come detto anche da Carlo Ferro, presidente di STMicroelectronics Italia – del fatto che il sito etneo è un punto di forza sul quale occorre puntare. Stamattina un ulteriore passo in avanti è stato compiuto grazie alla firma di un contratto di ricerca e sviluppo tra Ministero della Sviluppo Economico, Invitalia, CNR, Università degli studi di Catania e la stessa ST.

Si tratta del 15esimo contratto di ricerca e sviluppo che viene portato avanti da Invitalia nella nostra regione: in particolare questo 15esimo contratto punta all’area industriale di Catania che, grazie alle agevolazioni di INVITALIA S.p.A., potenzierà la capacità produttiva del sito di ST con l’introduzione di tecnologie innovative.

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Questo nuovo progetto prevede un investimento di 191 milioni complessivi (154 per investimento produttivo), di cui 37.8 di Invitalia: di questi,18,5 milioni di euro sono destinati al progetto di investimento produttivo e 19,3 a quello di ricerca e sviluppo sperimentalesi; grazie a ciò si avrà un impatto occupazionale per 3.950 persone (tra salvaguardati ed ex novo).

Gli investimenti industriali programmati saranno coerenti con il Piano nazionale Industria 4.0 in quanto riconducibili alle Aree tecnologiche Advanced Manufacturing Solutions; Horizontal/Vertical Integration; Industrial Internet; Big Data and Analytics.

Il progetto, di durata pluriennale, supporta anche l’investimento in ricerca e sviluppo – tecnologica e di prodotto – di materiali compositi chiave per il veicolo elettrico e per l’Industria 4.0.

Il Comune – ha detto il sindaco Salvo Pogliese – svolgerà la sua funzione di supporto al sistema delle imprese, attraverso stanziamenti aggiuntivi per la zona industriale che versa in condizioni precarie, pur producendo le 300 imprese che vi hanno sede,  il 15 per cento del Pil regionale. Pensiamo di destinare  al miglioramento infrastrutturale della zona industriale, per rifacimento delle strade, rete idrica, illuminazione, segnaletica i 14 milioni di euro già stanziati all’interno del patto per Catania, aggiungendo 4 milioni che abbiamo ricavato  attraverso i ribassi di gara“.

 

Carlo Ferro – Presidente di STMicroelectronics srl Italia – ha sottolineato “come anche nel Mezzogiorno si possa attivare il circolo virtuoso innovazione-crescita-inclusione dei giovani nel mondo del lavoro. Si tratta di un investimento complessivo per produrre con nuove tecnologie innovative, come quella su Carburo di Silicio, componenti a servizio di applicazioni avanzate, come l’auto elettrica e la manifattura intelligente. Questa evoluzione proietta nel futuro l’enorme lavoro compiuto nel sito di Catania di STMicroelectronics dove l’occupazione è in crescita e qualificata con circa 200 assunzioni negli ultimi 18 mesi di cui gran parte laureati e PhD. Oggi il sito di Catania è l’unico al mondo in grado di produrre in grandi volumi prodotti tecnologicamente di frontiera, come quelli basati sul Carburo di Silicio, grazie al lavoro e alla qualità delle nostre persone e all’intensità dei nostri investimenti in Ricerca e Sviluppo”.

Queste, invece, le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Invitalia S.p.A. Domenico Arcuri

 

Soddisfatto della firma di questo contratto anche il Magnifico Rettore dell’Ateneo catanese Francesco Basile che ha detto: “Per l’Ateneo si tratta di un ulteriore accordo che rafforza, nell’ambito della ‘terza missione’, il rapporto con istituzioni ed enti di ricerca del territorio, per favorire le attività dei nostri ricercatori e l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro. L’Università di Catania parteciperà al progetto con ricercatori e docenti dei dipartimenti di Fisica e Astronomia e di Ingegneria elettrica, elettronica e informatica, a dimostrazione dell’importanza delle sue infrastrutture e della preparazione dei nostri ricercatori in questi settori di attività”.

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