ZAFFERANO ETNEA (CT) – Il 12 e 13 luglio hanno portato con entusiasmo il calore tipico della cultura mediterranea a Budapest, in Ungheria, adesso si ritroveranno martedì 31 luglio in piazza Umberto I a Zafferana Etnea per raccontare in musica, non solo la loro esperienza magiara, ma tutta la loro arte musicale legata alla valorizzazione delle radici popolari siciliane. E’questa la cifra stilistica della XIII edizione del Taranta Fest, il festival di promozione e valorizzazione del folk siciliano e del Sud Italia organizzato come ogni anno dall’associazione culturale Il Tamburo di Aci, che ha portato a metà luglio all’Anker’t della capitale magiara, le formazioni legate al cantautore messinese Mimì Sterrantino, alle cantautrici ennesi Francesca Incudine e Roberta Gulisano e alla folk singer palermitana Valentina Balistreri. Dodici giovani musicisti siciliani in tutto, tutti under 35, che hanno potuto sfruttare questa opportunità estera grazie al bando della Siae “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” vinto, per la sezione live internazionali, dall’associazione etnea Il Tamburo di Aci, che si occupa della promozione delle tradizioni musicali siciliane e del sud Italia.
Secondo il progetto “Sillumina” la Società degli autori e editori distribuisce il 10% dei compensi per la copia privata, gestiti da Siae, in attività che favoriscano la creatività e la promozione culturale nazionale ed internazionale dei giovani. Nell’ambito delle iniziative di “promozione internazionale” possono rientrare tutte le quelle iniziative (festival e rassegne) volte alla promozione sui mercati internazionali di più artisti di età non superiore ai 35 anni e residenti in Italia. Così è stato per il progetto Taranta Fest 2018. Davide Urso, musicista folk affermato e presidente dell’associazione Il tamburo di Aci: «L’esperienza in Ungheria è stata eccezionale perché i ragazzi si sono scambiati musica, idee, energia, è stato un confronto artistico-musicale molto bello. Per partecipare al bando ci volevano 4 giovani under 35 con radici nell’etnofolk e un bel curriculum oltre che con dischi all’attivo, e non è stato facile perché non ce ne sono molti con queste caratteristiche, ma noi abbiamo scelto il meglio che c’è in Sicilia. Abbiamo scelto l’Ungheria perché ci sono realtà associative che promuovono la cultura italiana, come l’associazione ViviBudapest formata da ungheresi appassionati di culture italiane. Loro avevano organizzato vari laboratori di pizzica e di musiche del Sud Italia, quindi abbiamo portato avanti un lavoro che avevano già iniziato. E’ andata bene, la gente ha affollato i laboratori e ai concerti ha ballato e si è divertita. Sono stati due giorni molto intensi».
Durante i giorni a Budapest il Taranta Fest ha promosso la realtà musicale popolare siciliana e del Sud Italia. Oltre ai concerti ha portato la mostra di zampogne dell’associazione Area Sud, i workshop di Francesca Incudine (tamburello) e Giorgio Maltese (marranzano e friscalettu) e laboratori di danza popolare del Sud Italia. «Il progetto “S’illumina” è fatto per dare visibilità a giovani autori e cantautori che la Siae sostiene – aggiunge Davide Urso -. E dopo il Taranta Fest molti di loro continueranno a collaborare con l’associazione Il tamburo di Aci come hanno già fatto in passato».
La tappa siciliana del Taranta Fest si svolgerà, dicevamo, il 31 luglio in piazza Umberto I a Zafferana Etnea, che ospiterà l’evento conclusivo del festival, dove i quattro talenti siculi si esibiranno insieme davanti al loro pubblico. Si comincia presto, alle ore 19.30 con il racconto del progetto e dell’esperienza magiara; alle 20 suonerà Roberta Gulisano; alle 20.45 sarà la volta di Francesca Incudine; alle 21.30 segue il concerto di Valentina Balistreri. Uultimo live, alle 22.15, quello con Mimì Sterrantino.
Questa edizione vede come protagonisti quattro giovani cantautori siciliani che hanno fatto arte delle loro radici popolari, miscelando con maestria il folk con generi moderni, creando stili innovativi molto apprezzati dal pubblico. Mimì Sterrantino, che suona con i suoi Accusati o con i Beddi, deve le sue radici folk al padre, ancora attivo a Castelmola. Le ennesi Francesca Incudine, neovincitrice della targa Tenco per l’opera in dialetto con il suo secondo album “Tarakè”, e Roberta Gulisano, oggi attiva nella canzone d’autore, che ha fatto parte con la Incudine dei Triskele, storico gruppo di ennese di folk revival. Valentina Balistreri, originaria del Palermitano anche se ormai vive a Reggio Calabria, canta il repertorio di Rosa Balistreri di cui è parente alla lontana.
Partner dell’Associazione Culturale “Il Tamburo di Aci” nell’organizzazione del Taranta Fest 2018 sono le associazioni Vivi Budapest, MediaEvent Budapest, AreaSud e Darshan, con il sostegno del MiBACT e della SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”