Amministrative, Pogliese apre la campagna elettorale: “Con il centrodestra Catania volta pagina”

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CATANIA – “Questa è la città dove sono nato, che amo visceralmente, dove ho deciso di vivere e far crescere i miei figli. La mia candidatura a sindaco è una scelta d’amore per Catania”. A dirlo, aprendo ufficialmente la campagna elettorale per le Amministrative, è l’onorevole Salvo Pogliese, candidato del centrodestra a Palazzo degli Elefanti. Ma per circa un’ora, a ripetersi nella grande sala delle Ciminiere, è soltanto la versione registrata del jingle elettorale. Bisognerà attendere perché l’eurodeputato di Forza Italia si manifesti in carne ed ossa sul palco. Ritardo giustificato, in verità: c’è da attendere il parterre de roi degli ospiti, che arrivano alla spicciolata dilatando il quarto d’ora politico.

Ci sono il Presidente della Regione Nello Musumeci e il suo vice Gaetano Armao, mezzo governo regionale con gli Assessori Falcone, Razza, Lagalla. C’è il senatore Raffaele Stancanelli, deus ex machina di #DiventeràBellissima eletto a Palazzo Madama nelle fila di Fratelli d’Italia. Per il partito della Meloni – scesa a Catania alcuni giorni fa – ci sono il coordinatore regionale Manlio Messina e l’assessore designato Ludovico Balsamo. Più in là l’ex onorevole Angelo Attaguile, accantonata l’idea della candidatura autonoma per la Lega, e l’altro assessore designato Fabio Cantarella. Completano la futura squadra di governo i tecnici Sergio Parisi e Roberto Bonaccorsi, rispettivamente assessori allo Sport e al Bilancio nella Giunta Stancanelli.

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Ma ci sono anche Giovanni Pistorio e Alessandro Porto, animatori della rinata Udc, e il deputato europeo Giovanni La Via, tornato all’ovile del centrodestra dopo l’esperienza deludente delle scorse Regionali nell’altro schieramento. C’è anche l’ex ministro Stefania Prestigiacomo, elegantissima nel suo vestito verde accanto al discreto fumo di londra di Musumeci.

Ma l’ospite più importante è il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, che al termine di una giornata istituzionale in Sicilia non rinuncia a tirare la volata al candidato del centrodestra (e di Forza Italia). Tajani sottolinea l’antica conoscenza con Pogliese e l’ottimo lavoro svolto da questi a Bruxelles: “È un piacere per me presentare la candidatura di un caro amico – esordisce il presidente dell’Europarlamento – Sono personalmente dispiaciuto che Salvo torni a casa perché perderemo uno dei migliori europarlamentari italiani. Ma sono contento perché con lui Catania tornerà a respirare, si affaccerà su un nuovo e più ampio panorama, con grandi prospettive di crescita e sviluppo. Pogliese è stato capace di unire intorno a se tutto il centrodestra e molte forze civiche”.

A proposito di centrodestra, Tajani non rinuncia a qualche considerazione sulla politica nazionale, ancora in attesa di un governo di cui Forza Italia non farà parte. C’è tempo per qualche frecciata ai Cinque Stelle e al reddito di cittadinanza. Ma la sala strapiena attende di sentir parlare il candidato sindaco. Il primo autoctono dopo molti anni, come rivendica egli steso salendo sul palco: “La mia è davvero una scelta d’amore per Catania – dice Pogliese citando se stesso – Nel periodo peggiore per farlo, con oltre un miliardo di euro di buco, con molti lavoratori in difficoltà e dati preoccupanti per la nostra città scelgo di impegnarmi. C’è qualcuno che nel 1999, a poco più di due anni dall’elezione a primo cittadino, abbandonò Catania per una comoda poltrona romana. Io sto facendo esattamene il contrario: abbandono una comoda poltrona belga per venire a fare il sindaco della mia città”.

Ogni riferimento al sindaco uscente Enzo Bianco è puramente voluto: “Sono passati trent’anni da quando Bianco è stato eletto per la prima volta – attacca ancora Pogliese – nel 1988 in Russia c’era Gorbacev e in America Ronald Reagan. Stiamo parlando di un’era fa. Oggi abbiamo l’assoluta necessità di cambiare pagina”. Come? Il candidato del centrodestra passa a snocciolare i punti del suo programma per Catania. Risanamento dei conti, Piano regolatore, rigenerazione urbana, rifiuti, sicurezza, legalità. E ancora il rilancio dell’economia, della Zona industriale, dell’occupazione specialmente giovanile.

La platea delle Ciminiere apprezza. Sventolano le bandiere delle liste che sostengono il candidato, ben nove. Oltre ai partiti ci sono le civiche Salvo Pogliese Sindaco, In Campo con Pogliese, Grande Catania e Catania in Azione. Un esercito di centinaia di candidati al Consiglio Comunale e nelle Municipalità, che affollano la sala distribuendo autonomamente i propri volantini. Incerti forse del proprio risultato personale, ma sicuri di quello del sindaco. La sfida per Palazzo degli Elefanti è aperta. E qui non si dubita affatto di chi sarà  trionfare.

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