Trecastagni, dopo lo scioglimento nominati i commissari prefettizi. Sospesi i fuochi per i Santi Patroni

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TRECASTAGNI (CATANIA) – Sono i viceprefetti Tania Giallongo e Giuseppe Sindona e il funzionario Salvatore Millemi i tre commissari nominati dal Prefetto di Catania Silvana Riccio per reggere il Comune di Trecastagni, cittadina di undicimila abitanti in Provincia di Catania, in seguito allo scioglimento per “ingerenze da parte della criminalità organizzata”.

La decisione del Consiglio dei Ministri, “a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL)”, era arrivata due giorni fa dopo l’ispezione disposta dalla Prefettura di Catania. Il provvedimento sarebbe arrivato a seguito dell’inchiesta “Gorgoni” della DIA di Catania, che nei mesi scorsi aveva portato alla luce un sistema di gestione illecita dei rifiuti coinvolgendo due dipendenti comunali di Trecastagni.

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A disporre i poteri del sindaco e del Consiglio Comunale – nei sessanta giorni di sospensione degli organi comunali disposti dal Prefetto in attesa del perfezionamento del provvedimento di scioglimento da parte del Presidente della Repubblica – saranno dunque i tre dirigenti della Prefettura di Catania. Che non hanno aspettato ad emanare il primo provvedimento: la sospensione dei fuochi d’artificio previsti per la tradizionale festa dei Santi Alfio, Cirino e FIladelfio, previsti per questa sera nel Comune etneo. Una decisone che rischia di lasciare l’amaro in bocca ai molti fedeli che seguiranno la processione dei “tre casti agni” lungo le vie del paese.

Già nelle scorse ore l’ormai ex sindaco di Trecastagni Giovanni Barbagallo aveva annunciato la possibilità di ricorrere contro la decisione del Governo, rivendicando l’opera svolta negli anni dalla Giunta e dal Consiglio Comunale. “Nessun componente degli organi elettivi è coinvolto nella cosiddetta inchiesta giudiziaria ‘Gorgoni’ – aveva ricordato il primo cittadino – Abbiamo piena fiducia nel lavoro della Magistratura, del Prefetto, del Ministro dell’Interno e di tutte le forze dell’ordine ma valuteremo l’opportunità di fare ricorso per salvaguardare l’immagine e il buon nome della nostra città”.

Lo scioglimento era nell’aria da alcuni giorni, da quando i commissari della Prefettura avevano concluso l’ispezione inviando i risultati al Ministero dell’Interno. Il Comune retto dall’ex deputato europeo del PD Barbagallo era inoltre tra i ventitré della Provincia di Catania chiamati al voto alle Amministrative del prossimo 10 giugno. In attesa di conoscere il destino dell’Ente, i cittadini hanno già una certezza: quest’anno la festa dei Santi Patroni non sarà accompagnata dal consueto spettacolo pirotecnico.

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