Intervista a Claudio Longhitano (ANPI Catania): "Il neofascismo si combatte con la cultura e la democrazia"

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CATANIA – Anche quest’anno il signor Serranò ha voluto esserci, al corteo del 25 aprile. “Ha novantacinque anni molto ben portati – dice Claudio Longhitano, presidente dell’Anpi Catania, parlando dell’ultimo partigiano etneo che stamattina sfilerà insieme a migliaia di giovani e meno giovani per le strade del centro – di recente ha avuto una frattura del femore, alla sua età è un’operazione un po’ pesante. Cammina con il bastone, ma oggi sarà con noi in strada”.

Del resto, per chi ha fatto la Resistenza sul Monte Gottero, in Liguria, combattendo contro  tracimanti forze tedesche, questo dev’essere il meno. La manifestazione dell’Anpi partirà in mattinata da piazza Stesicoro e si snoderà per le vie del centro cittadino. Fino alle scorse ore qualche incertezza riguardava l’itinerario. “Il corteo ha un percorso tradizionale che fa da oltre vent’anni – spiega Longhitano – passando dal liceo Spedalieri vicino a cui da qualche mese ha sede Casapound. Per motivi di sicurezza in un primo momento la Questura ci aveva vietato di passare da lì. Abbiamo fatto presente che il nostro è un corteo assolutamente pacifico. Così dovrebbero farci passare”.

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Con la violenza non si risolve nulla, ricorda il presidente dell’Anpi Catania, nemmeno nei confronti di portatori di ideologie che il tempo e la Storia sembravano aver seppellito. ”Sono fenomeni che guardiamo con grande preoccupazione – spiega – Stiamo assistendo, in Italia e in tutta Europa, ad un proliferare di gruppi neofascisti che portano avanti ideologie razziste e xenofobe. Dobbiamo stare attenti a che questi rigurgiti di neofascismo non si radichino tra i giovani. È un problema che deve essere risolto con le armi della cultura e della democrazia”.

E con la cura della Memoria che l’Anpi ha tra le sue missioni principali: “La nostra associazione è nata per conservare la memoria storica della Resistenza e dell’antifascismo, sopratutto nei confronti delle giovani generazioni. Dobbiamo far conoscere ai giovani i valori di democrazia e di tolleranza frutto di quella stagione. Ma lavoriamo anche per far conoscere la Costituzione”.

Diverse le iniziative che l’associazione dei partigiani mette in campo, non solo in occasione del 25 aprile: “Riceviamo tante richieste dalle scuole, non solo a Catania ma in tutta la provincia – racconta Longhitano – Nel 2018, oltre al settantatreesimo anniversario della Liberazione, celebriamo anche il settantesimo dall’approvazione della Costituzione. Per questo al termine del corteo, in piazza Dante, saranno letti alcuni articoli della Carta”.

Ma la testimonianza più importante sarà quella offerta da un signore minuto ed elegante, che accompagnerà il corteo appoggiandosi ad un bastone. “Santo Serranò è un patrimonio catanese e nazionale – sottolinea Longhitano – ha combattuto la Resistenza in Liguria, nessuno come lui è in grado di portare una testimonianza precisa di cosa abbia significato per la generazione del ‘43-‘44 lottare con le armi per cacciare il nazifascismo e conquistare in Italia la democrazia. I giovani parlano con lui, e lui si presta volentieri a rispondere alle loro domande”.

Per motivi meramente anagrafici i partigiani stanno ormai scomparendo. Da una ricerca dell’Anpi pare che ne sopravvivano in Italia meno di cinquemila. Tutti ultranovantenni, ma qualcuno presta ancora la sua testimonianza. Come il signor Serranò, che oggi ha voluto esserci.

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