“Irene, non mollare”: la città di Ragusa si stringe attorno alla giovane imprenditrice la cui attività è stata devastata domenica scorsa da un incendio

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RAGUSA – “Forza e coraggio, Irene. Non mollare. Siamo tutti con te”.

Questa mattina, la città di Ragusa si è stretta attorno alla giovane imprenditrice, Irene Di Raimondo, la cui attività, un’agenzia di viaggi, domenica scorsa è rimasta vittima di un furto con un incendio. I locali sono andati devastati. Un fatto assolutamente inusuale per questa zona di Ragusa in considerazione del fatto che ci si trova in via Roma, nel cuore del quartiere superiore, in quello che un tempo era definito il salotto buono della città.

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Oggi, su iniziativa del parroco della Cattedrale, don Giuseppe Burrafato, accompagnato dai vertici dell’Antiracket, Giuseppe Cabibbo e Gianni Corallo, c’erano anche alcuni rappresentanti istituzionali: dal deputato regionale Stefania Campo al presidente del Consiglio comunale Antonio Tringali, oltre ai consiglieri comunali Mario Chiavola, Manuela Nicita e Sonia Migliore. Presenti anche Pippo Cavalieri dell’associazione Pericentro e i rappresentanti della segreteria cittadina del Pd. In prima linea pure i rappresentanti delle associazioni di categoria, con i presidenti comunali di Ascom, Salvo Ingallinera, e Cna, Santi Tiralosi, quest’ultimo accompagnato dalla responsabile organizzativa Antonella Caldarera. E poi non è mancata una delegazione di commercianti di via Roma che ha voluto fare sentire il proprio sostegno alla collega.

“Siamo qui oggi – hanno detto alla giovane imprenditrice che aveva dichiarato di volere andare via perché, oltre a tutte le difficoltà con cui una impresa deve fare i conti, subire un colpo del genere mette tutti kappaò – perché ti invitiamo a non lasciarci, a rimanere sempre determinata nel portare avanti l’attività. Noi ti aiuteremo, anche con i fatti”. E, in effetti, i primi fatti sono arrivati dal parroco della Cattedrale con una donazione in denaro alla giovane. “E’ un piccolo segnale – ha sottolineato don Burrafato – per sostenere le prime spese. Sono certo che altri si uniranno a quest’azione di supporto nei confronti dell’imprenditrice. E comunque è necessaria la concertazione tra tutti per fare in modo che il centro storico superiore torni più vivibile”.

 

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