ROMA – Scontri, polemiche, porte sbattute. E cambi dell’ultim’ora con la discesa di Maria Elena Boschi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio da mesi nell’occhio del ciclone, designata capolista in ben tre collegi siciliani.
Dopo le tribolazioni degli ultimi giorni anche le liste siciliane del Partito Democratico trovano l’assetto definitivo. “La migliore squadra per vincere”, ha detto in conferenza stampa il segretario nazionale Matteo Renzi. Anche in Sicilia, dove il partito dell’ex premier è uscito asfaltato dalle elezioni Regionali e fatica a prendere aria.
Ma c’è chi dalle urne, lo scorso 4 novembre, aveva tratto una larghissima affermazione personale, cogliendone i risultati adesso. Ai piedi dell’Etna la valanga di preferenze di Luca Sammartino – oltre 32mila, quelle raccolte dal deputato regionale ex UdC e Articolo 4 – fa valere il suo peso guadagnando il posto di capolista al Senato per la socia Valeria Sudano. Dietro di lei Giuseppe Picciolo, in quota Sicilia Futura, Alessandra Furnari e Fabio D’Amore. Per la Sudano anche un posto nel collegio uninominale di Catania, sempre al Senato, mentre Sammartino si metterà alla prova nell’uninominale di Misterbianco.
In quota Sammartino anche la candidatura di Francesca Raciti, seconda nel collegio plurinominale di Catania dove sarà capolista il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Terzo il deputato uscente Giuseppe Berretta, alfiere siciliano del Guardasigilli Andrea Orlando, capo della minoranza dem in rotta col segretario. Berretta sarà in lizza anche nell’uninominale di Catania.
Tornando all’area renziana, sarà il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone il capolista al senato in Sicilia Occidentale. Dietro di lui Teresa Piccione, vicina al capogruppo PD all’ARS Giuseppe Lupo, Paolo Riuggirello e Maria Iacono.
Ma la novità più grossa delle ultime ore, lo dicevamo, è la “discesa” di Maria Elena Boschi in Sicilia. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è blindata nell’uninominale di Bolzano, ma correrà anche nei collegi proporzionali di Ragusa-Siracusa, Messina e Palermo provincia. Scalzando alcuni big del PD siciliano, a partire dal segretario regionale Fausto Raciti, che a Ragusa-Siracusa scorre secondo. Stessa sorte a Messina per Pietro Navarra – che si dimetterà dall’incarico di Rettore dell’Ateneo messinese – e Palermo per il segretario cittadino Carmelo Miceli. Per costoro, in caso di elezione della Boschi a Bolzano, arriverà lo scorrimento. Diversamente qualcuno potrebbe restare fuori.
Per quanto riguarda i collegi rimanenti, sarà Fabio Giambrone il capolista a Palermo, sponsorizzato dal sindaco Leoluca Orlando entrato ufficialmente tra i dem dopo le Regionali – pur sfortunate – dell’anno scorso. Nel collegio Gela-Mazara-Agrigento confermata come capolista Daniela Cardinale, figlia dell’ex ministro e patron di Sicilia Futura Totò. Che piazza anche il consocio Nicola D’Agostino nell’uninominale di Acireale.
Sempre all’uninominale, nel catanese, si segnala il consigliere comunale Ersilia Severino nel collegio di Paternò. Mentre al Senato, nell’uninominale di Acireale, ci proverà l’ex deputato e sindaco di Militello Giovanni Burtone.
Tra scontri, polemiche e porte sbattute, dunque, la squadra è pronta. Ed è quella decisa da Renzi, con pochissimi spazi di manovra per le minoranze. “La partita è apertissima e possiamo essere davvero il primo partito e il primo gruppo parlamentare”, assicura in un post su Facebook l’ex premier. Anche in Sicilia, dove l’impressione generale è che il partito non reggerebbe alla seconda debacle in pochi mesi. Saranno le urne, tra poco più di un mese, a dire come andrà.