Sant'Agata: la candelora d'oro a Rosario Fiorello

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CATANIA – Sarà Rosario Fiorello a ricevere quest’anno la candelora d’oro: “con Rosario Fiorello intendiamo premiare l’intraprendenza, l’ironia – e l’autoironia – del Catanese, del Siciliano che riesce a esaltare le proprie naturali doti fino a raggiungere l’eccellenza e, senza timori reverenziali, è capace di confrontarsi, alla pari, con autentici mostri sacri, in questo caso dello spettacolo internazionale”.

Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco parlando della ventunesima edizione della Candelora d’oro, prestigioso riconoscimento attribuito ogni anno durante la Festa di Sant’Agata a personalità che si sono distinte nei campi delle professioni, delle scienze, della cultura, del volontariato e dello sport.
Il popolare show man, nato nel 1960 a Catania, riceverà il premio venerdì 2 febbraio, alle 20, durante una cerimonia nella Corte di Palazzo degli elefanti, alla presenza di autorità civili, religiose e militari.
Prima della consegna il sindaco Enzo Bianco e l’arcivescovo monsignor Salvatore Gristina procederanno alla rituale accensione della lampada votiva in onore di Sant’Agata. Subito dopo, in piazza Duomo, ci sarà il tradizionale l’omaggio floreale a Sant’Agata da parte dei Vigili del Fuoco. Seguirà uno spettacolo con video proiezione sulla facciata di Palazzo dei Chierici a cura di Fabrizio Villa e i fuochi barocchi. Al termine prenderà il via la Notte dei Musei e del Commercio, con i luoghi della cultura e i negozi del centro storico aperti.
Lo scorso anno la Candelora d’oro era andata ai Volontari di Catania ed era stata ritirata da Salvo Consoli, nel 2016 alla campionessa del Mondo di spada e olimpionica Rossella Fiamingo, nel 2015 al medico di Emergency Fabrizio Pulvirenti e nel 2014 all’astronauta Luca Parmitano. Nel palmares del premio, la cui prima edizione risale al 1998, troviamo, tra gli altri, i nomi dell’attore Turi Ferro, del giornalista Igor Man, dello scrittore Pietrangelo Buttafuoco, dell’ex ministro Anna Maria Cancellieri, di monsignor Luigi Bommarito e dell’economista Pietro Barcellona.
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