Librineria, è partita la gara di solidarietà. Da Nord a Sud, si muovono i big dello sport, della politica e della cultura

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CATANIA – “I bambini ci guardano”, ammoniva il titolo di uno dei capolavori cinematografici del neorealismo italiano. In queste ore, gli occhi dei bambini di Catania sono tutti puntati sul film della rappresentazione del Bene e del Male. I “cattivi”, da un lato, incendiano, distruggono, polverizzano la parte sana del tessuto sociale di Catania, quella che ha nella Librineria dei Briganti Rugby Librino il centro di gravità di un’idea concreta di aggregazione e crescita per i ragazzi dei quartieri a rischio. E poi, invece, ci sono i “buoni”: quelli che si mobilitano, si ribellano, non si fermano. Il “pazzo” mondo degli adulti li disorienta ma non scalfisce la loro purezza, tutta concentrata nella lettera che un piccolo giocatore della San Gregorio Rugby ha sentito di scrivere per richiamare all’ordine quei “grandi” che sbagliano e fanno del male chiedendo azioni concrete.


È lunga la catena di solidarietà che si è innescata a poche ore dalla notizia dell’incendio della club house dell’Associazione sportiva dilettantistica di Librino. Dal neo presidente della Regione, Nello Musumeci, al sindaco di Catania, Enzo Bianco, passando per i massimi vertici nazionali e locali dello sport (il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello del Coni Sicilia, Sergio D’Antoni), musicisti, atleti, rugbisti del passato e del presente e, soprattutto, molta gente comune: sono tantissime le voci dell’indignazione contro chi – ignoto, sulla carta, ma farabutto di fatto -, nella notte tra mercoledì e giovedì ha dato fuoco a tutta la struttura. Palloni, maglie, trofei, targhe, ricordi, computer, documenti dei giocatori, il bar, tutti i libri della biblioteca popolare creata negli anni, volume dopo volume, grazie alle donazioni dei cittadini: tutto perduto; persino il defribillatore, lo strumento che salva le vite di chi scende in campo, è andato in fumo. Una lista dolorosa, quasi un necrologio affidato dalla società sportiva a un messaggio postato ieri su Facebook: “La nostra Club House non esiste più.

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Un incendio doloso appiccato stanotte l’ha completamente distrutta. Sono andati perduti dieci anni di ricordi, trofei, l’intero patrimonio della Librineria, tantissimi cimeli accumulati in questi anni, il materiale tecnico e medicale, la cucina, tutto, tutto distrutto dall’incendio.
Il tetto della struttura sta cedendo, ci sembra improbabile di poter recuperare l’edificio, aspettiamo che i vigili del fuoco ci consentano di accedere all’interno (non prima di domani pomeriggio) per farci un’idea ancora più precisa.
Quel meraviglioso luogo dove tanti ragazzi si sono incontrati nelle circostanze più disparate è improvvisamente diventato un ricordo da conservare nella memoria, non c’è più.
Non sappiamo chi possa aver compiuto questa infamia, in questo momento siamo davvero provati, sotto choc. Quel che è certo è che sarà stato qualcuno abituato a muoversi al buio, nell’ombra, per compiere gesti vigliacchi, barbari, incivili, codardi.
Sappiamo anche che oggi affrontiamo il giorno più tetro della nostra storia dal quale sarà molto difficile venirne fuori, perchè la delusione e la rabbia del ritrovarci davanti alla Club House morente ci paralizza.
Nei prossimi giorni decideremo se e come andare avanti.
Stateci vicino, abbiamo davvero bisogno di non sentirci soli contro la barbarie”.

“Nessuno lascerà solo i Briganti”, dichiara ad Hashtag Sicilia Orazio Arancio, neo consulente allo Sport del Comune di Catania. “Per quello che mi riguarda, il rugby ci insegna che dopo un placcaggio ci si deve rialzare subito e continuare a combattere. È quello che faremo anche questa volta. Peccato non conoscere l’avversario e le motivazioni di un gesto così vile. L’Associazione non ha mai fatto del male a nessuno, anzi ha sempre veicolato i valori migliori dello sport dando opportunità concrete ai ragazzi a rischio”, dice, non senza amarezza, il presidente regionale della Federazione italiana rugby: “Il sindaco di Catania si è impegnato a ricostruire la club house. Ci sono buone probabilità di reperire, tramite i fondi a disposizione, circa 150mila euro. Chissà che questa non sia l’occasione buona, attraverso la gara di solidarietà che si è innescata, per mettere insieme le risorse per rilanciare anche la palestra. Ma dobbiamo far presto e chi mi conosce sa che sono disposto anche a dormire dietro la porta di chi deve produrre tutti i documenti necessari pur di non perdere tempo”.

 

Il telefono di Arancio, in queste ore, squilla senza sosta: “Continuo a ricevere messaggi da parte di tanti nomi nomi non solo dello sport ma anche della cultura: artisti di livello come Alfio Antico, i Lautari, Puccio Castrogiovanni, che hanno avuto il piacere di giocare a rugby, stanno pensando di organizzare un evento per raccogliere fondi. Si è mobilitato anche tutto il Calcio Catania e il mondo di Lazio Rugby, dai vertici ai giocatori insieme alle famiglie, e della Federazione italiana rugby, con il presidente Gavazzi in testa. Ma la lista è lunghissima”.

La rabbia e l’amarezza non fermano i Briganti di Librino, che hanno già in programma un’assemblea cittadina al campo San Teodoro Liberato. Appuntamento per domenica mattina alle ore 10.00. Intanto è possibile dare il proprio contributo facendo una donazione all’Associazione. Queste le coordinate bancarie:
C/C intestato a A.S.D. I Briganti || Iban: IT 03T 03127 26201 000000190243 – BIC: BAECIT21263 – Unipol Banca.

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