CATANIA – Dopo il successo del primo stage svoltosi questo estate, lo studio Parentage di Catania ha dato vita a un secondo ciclo di inserimento lavorativo presso La Taverna dei Conti, ristorante etneo da sempre pronto e disponibile ad adottare politiche di inclusione.
Questo secondo tirocinio vede protagonisti 3 ragazzi – Giada, Giovanni e Rodolfo – che si sono subito inseriti nel nuovo contesto lavorativo: con loro Giuseppe che ha seguito già il primo stage.
Lo stage si articola in 10 incontri distribuiti in 1 mese, 2 volte alla settimana. I ragazzi coinvolti presentano patologie del neurosviluppo, in particolar modo deficit cognitivo e disturbo dello spettro autistico.
“Grazie a questo progetto – dicono le dottoresse dello studio Parentage – già con il primo stage abbiamo raggiunto importanti obiettivi tra cui l’inclusione attiva e partecipe dei ragazzi speciali nel contesto lavorativo: per questo motivo abbiamo deciso di riproporre l’iniziativa al fine di portare avanti quel concetto di crescita personale indirizzata all’autonomia e all’indipendenza che è fondamentale per questi ragazzi, insieme all’acquisizione di strumenti base per apprendere una professione, in questo caso per diventare dei bravi camerieri”.
I 3 ragazzi, che hanno lavorato presso la trattoria Taverna dei Conti durante il primo stage, hanno svolto diverse mansioni come la sistemazione dei tavoli, bicchieri, piatti e posate negli appositi contenitori, l’approccio alla raccolta differenziata, il servizio al tavolo e la preparazione di caffè e sorbetto. Tutti trucchi del mestiere che adesso toccherà imparare ai nuovi tirocinanti. Inoltre, i ragazzi del primo tirocinio – Giovanni, Dario e Giuseppe – venerdì 17 serviranno ai tavoli per una cena di beneficenza organizzata dal Lions Club Acicastello a sostegno sia di questo progetto che de “La Casa di Toti”.
“Il nostro auspicio – concludono le dottoresse dello studio Parentage – è di coinvolgere anche altre aziende con la speranza che possano aprire le loro porte al mondo della disabilità contribuendo in modo significativo al miglioramento della qualità di vita delle persone con difficoltà e che quanto realizzato possa smuovere le coscienze di tutti e di quanti hanno la responsabilità di garantire i diritti e la presa in carico delle persone speciali e delle loro famiglie permettendo la piena inclusione nonché la partecipazione attiva nel contesto sociale promuovendo sempre più la parità con tutti gli altri cittadini”.