Il settore delle costruzioni sempre più in crisi nell’area iblea

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RAGUSA – Un settore in crisi. Più di quello che si pensava. Il sentore, già da tempo, era questo. Ma adesso, a fotografare in maniera devastante la realtà, sono i dati che Edilcassa Sicilia ha diffuso nel corso di un convegno tenutosi a Ragusa in cui, appunto, è stato fatto il resoconto di quanto sta accadendo nell’area iblea. Sono, infatti, quasi il 30% in meno i lavoratori che operano nel settore delle costruzioni negli Iblei. Si tratta di 7.084 unità nel 2016, 2.795 in meno (-28,3%) rispetto ai 9.879 occupati nel settore nel 2008 (anno precrisi). Un dato, comunque, migliore rispetto a quanto accaduto in Sicilia nel corso degli otto anni esaminati (2008-2016). La percentuale, infatti, in questo caso si attesa al 44 %.  Altro nodo è quello riguardante il lavoro irregolare. In questo settore, infatti, si stima che siano oltre mille le unità irregolari che prestano servizio nel comparto delle costruzioni a Ragusa.

 

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Altri dati snocciolati da Edilcassa, sempre sul fronte occupazione, riguardano le micro e piccole imprese con meno di 50 addetti delle costruzioni. In questo caso, gli occupati in provincia di Ragusa sono 5.307 ovvero il 94,4% dei lavoratori totali (mentre in Sicilia le Mpi occupano il 91,5% degli addetti). E ancora sono 3.485 gli addetti nelle imprese attive artigiane delle costruzioni a Ragusa che rappresentano il 62% del numero complessivo di occupati nel settore e il 28,9% dei 12.061 addetti che operano in tutte le imprese artigiane del territorio.

 

Il calo dei lavoratori sembra anche collegato anche alla diminuzione delle imprese artigiane delle costruzioni. Dal terzo trimestre 2009 (anno precrisi) al terzo trimestre 2017, sono 449 in meno (-17,5%). In totale le imprese artigiane ammontano a 2.116 , 50 in meno (-2,3%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

A commentare i numeri il segretario Confartigianato Ragusa, Angelo Raniolo: “Bisogna focalizzare l’attenzione su ciò che è possibile correggere normativamente. Un esempio è sicuramente il problema della burocrazia. Occorre alleggerire gli adempimenti burocratici in capo alle imprese e correggere i tempi troppo lunghi della burocrazia soprattutto per le autorizzazioni, aspetto rilevante in edilizia”. Altra indicazione significativa è quella che concerne le imprese artigiane delle costruzioni gestite da giovani under 35. Nel 2016 erano 210 pari al 9,7% del totale. Al terzo trimestre 2017 le imprese artigiane dell’Edilizia sono 1.593, il 49,3% delle imprese totali del settore. Rispetto allo scorso anno si osserva una flessione del numero di imprese artigiane nel settore del -3,0% (-2,0% della media regionale).

 

Ma non ci sono soltanto dati negativi. Uno positivo concerne le compravendite residenziali. Al IV trimestre 2016 si registra per il settimo trimestre consecutivo un trend positivo delle compravendite residenziali in provincia di Ragusa: +22,8% (rispetto al +11,8% registrato a livello medio regionale), aumento più alto registrato tra le nove province siciliane. Attraverso i dati Istat del censimento 2011 si evince che nella provincia il 20,6% delle abitazioni sono in mediocre e pessimo stato di conservazione. Il 70,7% delle case sono state costruite oltre 35 anni fa, prima del 1981, e il 18,6% sono in cattive condizioni. Per quanto riguarda il credito. Ad agosto 2017 in provincia di Ragusa l’11% dei prestiti alle imprese sono stati concessi alle imprese delle costruzioni. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i finanziamenti erogati alle imprese delle costruzioni risultano in diminuzione del 20,1%. A marzo 2017 le sofferenze delle imprese delle costruzioni incidono sugli impieghi del settore per il 41,9% (in linea con il 41,5% rilevato a livello medio regionale).

 

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