Pesanti disservizi idrici a Modica, i piccoli imprenditori: “Per noi un costo non previsto che appesantisce la situazione di crisi”

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MODICA (RG) – Modica, la patria del cioccolato, la città che nei giorni scorsi ha ospitato il principe Alberto di Monaco, è senz’acqua potabile. In gran parte delle zone urbane, il prezioso liquido non è più bevibile o utilizzabile per preparare i cibi da ormai diversi giorni: sia Modica Bassa, che Modica Alta che il quartiere Dente sono caratterizzati da questo disservizio, che è stato comunicato ai cittadini attraverso l’ordinanza n. 53859 firmata dal sindaco una settimana fa. Il primo cittadino, per ragioni sanitarie, ha vietato l’utilizzo dell’acqua della rete idrica pubblica a fini potabili sulla scorta di una comunicazione dell’Asp di Ragusa, Dipartimento prevenzione Sian (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) distretto di Modica, a seguito di un campionamento di acqua del pubblico acquedotto e precisamente nella sorgente “S. Pancrazio”: il laboratorio di sanità pubblica ha riscontrato una carica microbica superiore ai limiti.

 

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Un problema non da poco non solo per i residenti ma anche per tutte quelle piccole attività artigianali nel settore dolciario ma anche nel campo della produzione di alimenti di vario genere che hanno bisogno dell’acqua potabile per potere preparare nel modo migliore i propri prodotti. I piccoli imprenditori sono costretti, quindi, ad acquistare l’acqua, circostanza che comporta un aggravio di spese che, in tempi di crisi come questo, non può certo passare sotto silenzio. “Ci mancava solo questa – afferma Piero Bonomo, operatore nel settore della pasticceria – per noi è una questione che merita la massima attenzione. Anche perché non sappiamo fino a quando questo divieto continuerà a vigere. E ogni giorno che passa, per noi, sono spese che dobbiamo prendere in considerazione”.

 

Le zone in cui è vietato l’uso a scopo potabile, se non previa ebollizione, dell’acqua proveniente e distribuita dall’acquedotto comunale, al fine della salvaguardia della salute pubblica, sono quelle servite dai serbatoi Molinelli e Santa Teresa. Ecco la mappa: Viale Quasimodo, Via Gerratana, Via S. Marco, Via S. Marco Mista, C.so Mazzini, Via S. Andrea, Via S. Margherita, Via Agosta Antonino, Via Marchesa Tedeschi, Via S. Liberale, Via S. Pellico, Via Arancitello, Via Santa, Via Fiumillo, Via Cartia, Via Ignazio Galfo, C.so Umberto da piazza monumento fino a Via Vittorio Veneto, Via S. Sofia, Via Nazionale primo tratto, Viale Medaglie D’Oro, Via Monserrato, Via Incatasciato; Via Fontana, Via Egitto, Via F. Crispi, Via S. Chiara, C.so S. Giorgio, Via Calamezana, Via Napoli, C.so Garibaldi, Via Lantieri, Via Guerrieri, Via Raccomandata, Via Catena, Via S. Giuseppe, Via Fratantonio, Via Carlo Papa, Via Rosa, Via Exaudinos, Via Michele Pulino, Via Carlo Papa, Via Scala, Via Gigante, Via Scribano, Via Fiumara.

 

Eppure l’Amministrazione comunale proprio quest’anno aveva messo mano al servizio idrico, cercando di garantirne una maggiore efficienza per tutti i quartieri della città. A Modica Alta, in particolare, era stata fatta la gara d’appalto per il completamento dell’impianto idrico per un importo di 81.357,04 euro. Lavori che dovrebbero aver sistemato una volta per tutte almeno l’annoso problema dell’approvvigionamento idrico per il popoloso quartiere storico. Il progetto per la realizzazione dell’impianto di approvvigionamento era stato approvato e finanziato addirittura più di 30 anni fa, nel 1986 ed era articolato in due fasi: la prima fase di ricerche sotterranee mediante la trivellazione dei pozzi e la seconda fase che consisteva nell’esecuzione delle opere relative agli impianti di sollevamento, le condotte forzate e le condotte di distribuzione.

 

I lavori della prima fase sono stati ultimati nel 1997, quelli della seconda fase nel 2006. Purtroppo nel progetto originario non vi era però previsto il collegamento della rete realizzata con il serbatoio “Chirichiddi”. “La nostra Amministrazione sta cercando di concludere tutte le opere incompiute lasciateci in eredità dalle precedenti gestioni” dice il sindaco Abbate ricordando che da poco tempo è operativo anche il serbatoio di contrada “Rocciola Scrofani”, per l’approvvigionamento del quartiere Sacro Cuore. E per quanto riguarda la mancanza di potabilità? “Stiamo cercando di capire qual è il problema – sottolinea ancora il primo cittadino – e di intervenire nella maniera migliore. Di più non posso aggiungere”.

 

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