Cinquantuno giovani avviati nell’attività di Servizio civile dalla Caritas di Ragusa, in un anno arriveranno sul territorio oltre 265mila euro

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RAGUSA – Cinquantuno giovani sono stati avviati questa mattina dalla Caritas diocesana di Ragusa nell’attività di servizio civile che avrà la durata di dodici mesi. Le ricadute economiche per il territorio sono comunque da prendere in considerazione. Perché in un momento difficile, a causa della crisi strutturale che interessa la provincia di Ragusa come tutte le altre realtà territoriali siciliane, saranno immesse in circolo in complessivo oltre 265mila euro. Infatti, ogni giovane percepirà 433,80 euro al mese. Si tratta di fondi che arrivano dal dipartimento Politiche giovanili della presidenza del Consiglio dei ministri. In più, i volontari, nell’anno di attività, svolgeranno circa 73mila ore di servizio nei confronti della comunità che si tradurrà, nei fatti, in un rafforzamento del welfare sociale, educativo e anche culturale. Sono stati il vescovo della diocesi, mons. Carmelo Cuttitta, con il direttore della Caritas, Domenico Leggio, e la responsabile del servizio, Jenny Campagnolo, ad augurare buon lavoro ai ragazzi di età compresa tra i 18 e i 28 anni.

 

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I volontari di servizio civile saranno impieganti nei seguenti ambiti: 24 opereranno negli oratori parrocchiali di sei comuni su otto della diocesi, 11 nell’area della disabilità, 6 per quanto riguarda l’attenzione alle donne alle prese con gravi disagi, soprattutto quelle che hanno subito violenze, 6 nei centri di ascolto cittadini oltre che per supportare i progetti Presidio e Housing First, 4 nell’ambito dell’attenzione alla prima infanzia con il progetto Piccoli passi dell’associazione Oltre la tenda. Il vescovo Cuttitta ha tenuto a precisare come questa esperienza sarà significativa per le realtà in cui i giovani andranno a svolgere il servizio ma anche e soprattutto per quanto riguarda l’aspetto della crescita personale, Il direttore Leggio ha invece utilizzato la metafora del mattone. “Così come un tempo si costruivano gli edifici che hanno fatto la storia utilizzando i mattoni selezionati dalle maestranze che ci restituiscono la memoria di un tempo – ha detto – così auspichiamo che queste esperienze che faranno acquisire competenze e sensibilità potranno essere ricordate come un pezzo importante del vissuto di ciascuno dei volontari in termini di incontro del disagio da cui, attraverso lo sviluppo di azioni concrete, potranno pure nascere veri e propri momenti di gioia”.

 

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