Metropolitana di superficie: è la volta buona?

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RAGUSA – E’ un progetto di cui si parla da più di vent’anni. Ora, però, dopo il finanziamento del governo nazionale con 18 milioni di euro, sembra destinato a vedere la luce. Stiamo parlando della metropolitana di superficie a Ragusa, l’infrastruttura che consentirà di bypassare il traffico e di garantire delle risposte sul fronte della mobilità alternativa. Come funzionerà? Sono cinque più una le stazioni che punteggeranno il tracciato. In un certo qual senso ancora insufficienti. Ma intanto, visto che i soldi stanno per arrivare, si comincerà a concretizzarlo e poi, eventualmente, strada facendo, si creeranno altre fermate tra quelle che appaiono indispensabili, vale a dire in zona via Paestum e in zona Asi. Sono alcune indicazioni emerse giovedì sera nel corso dell’incontro promosso dalla Società per la mobilità alternativa, in un bar della città alla presenza del sindaco, Federico Piccitto, e dei tecnici dell’ente di palazzo dell’Aquila, ing. Michele Scarpulla e ing. Giuseppe Corallo.

“Aspettavamo da tempo questo confronto – afferma il presidente della Sma, Franco Cilia – e ciò che abbiamo potuto constatare è l’entusiasmo della gente, che ha partecipato in modo significativo all’appuntamento, per conoscere più da vicino quella che sarà un’opportunità da sfruttare al meglio sul fronte della mobilità alternativa”. Le cinque stazioni programmate, ed illustrate nelle tavole esposte al Prima Classe, sono quelle di Ibla che sarà collegata al Giardino ibleo attraverso una funivia, quella che esce a mezza costa in zona Carmine, la stazione di piazza del Popolo, di viale Colajanni all’angolo con via Torricelli e di Cisternazzi, all’altezza con il nuovo ospedale. E poi c’è la fermata di Donnafugata dove, però, non c’è alcunché da fare in quanto non sono previste opere. Per il Comune, la progettazione di queste cinque stazioni dovrebbe essere a carico di Rfi mentre l’ente di palazzo dell’Aquila dovrebbe occuparsi, sul piano progettuale, della realizzazione della funivia a Ibla, dell’ascensore inclinato che dalla stazione del Carmine condurrà sino alla piazza omonima e dell’ascensore verticale che, invece, collegherà la stessa stazione con Largo San Paolo.

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I tempi di progettazione sono probabilmente in ritardo ma ciò non costituirebbe un problema visto che è ancora da firmare la convenzione tra Comune e Rfi. Un altro argomento trattato riguarda lo scalo merci di piazza Stazione, un’area di 15mila metri quadrati che Rfi ha messo in vendita a meno di un milione di euro e che il Comune potrebbe acquistare in considerazione del fatto che si tratta di un’area che sorge al centro della città con destinazione verde pubblico. Qui, tra l’altro, si potrebbe realizzare una fermata degli autobus, un punto di bike sharing e, più in generale, una zona di scambio per la mobilità alternativa. Quindi, prospettive molto interessanti come quelle che contemplano la realizzazione di sottopassi e cavalcavia per permettere di accorciare le distanze in città, dal punto di vista pedonale, e consentire un più rapido accesso alle stazioni della metropolitana di superficie.

“L’altra azione importante da portare avanti – spiega Cilia – consiste nel fatto di convincere la cittadinanza dell’utilità di questo strumento che, tra l’altro, attraversa alcuni dei quartieri più popolosi della città come Cozzo Corrado, Palazzello, Pendente. E’ fondamentale che si possano realizzare almeno due stazioni in più. Ma intanto si parte con la realizzazione operativa del progetto e poi si valuterà se e come garantire questi ulteriori innesti. Nei prossimi giorni riunirò il Cda della Sma per mettere tutti a conoscenza di questi ulteriori passi in avanti compiuti”.

 

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