SICILIA – Il mosaico delle candidature alla presidenza della Regione, anche se con una lentezza esasperante, si stà finalmente componendo. Infatti all’onorevole Cancelleri del Movimento 5 stelle (il primo a scendere in pista e già in campagna elettorale) si sono aggiunti nell’ordine: il professore Fabrizio Micari, sostenuto dal PD (con qualche mal di panci), da Alternativa popolare, dall’UDC e forse da Campo progressista, il movimento capeggiato dall’ex sindaco di Milano; l’onorevole Nello Musumeci, appoggiato dopo un parto difficilissimo da tutto il centro destra; l’onorevole Claudio Fava che è riuscito a mettere insieme attorno alla sua candidatura tutte le forze politiche ed i movimenti collocati alla sinistra del PD.
Oltre alle anzidette personalità hanno annunciato la loro candidatura il dottor Busalacchi, funzionario della Regione in pensione, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, numero uno di Riscossione Sicilia e forse qualche altro di cui mi sfugge il nome e al quale chiedo eventualmente scusa.
L’onorevole Crocetta che aveva annunciato urbi et orbi che se il PD non avesse celebrato le primarie lui si sarebbe comunque candidato perché “ha una dignità e una storia da difendere”, dopo l’incontro con l’ex presidente del consiglio Matteo Renzi ha deciso di fare marcia indietro, di non ricandidarsi.
Non so se tutti i candidati di seconda fascia (senza offesa per nessuno anche perchè si tratta di personalità di assoluto rilievo) resteranno in campo, quello che so è che a due mesi dalle elezioni di programmi ancora non parla nessuno.
Si ode solo qualche timido balbettìo (da parte dei grillini volto però ad affrontare solo la questione dei vitalizi dei parlamentari) assolutamente insufficiente a far comprendere ai siciliani come i candidati alla presidenza e le coalizioni che li sostengono intendono affrontare e risolvere le grandi emergenze di cui soffre la Sicilia.
E questo non è un dettaglio tranne che questi signori non pensino che i cittadini debbano orientarsi guardando le foto patinate dei candidati che giá campeggiano sui muri e nei grandi cartelloni pubblicitari. Se così fosse crescerebbe l’astensionismo e si ridurrebbe il voto di opinione con la conseguenza che sarebbero premiati i candidati sostenuti dalle lobby, dalle clientele e dalle varie consorterie.
Una tale prospettiva rappresenterebbe un’altra sconfitta per la Sicilia perchè a Palazzo d’Orleans e a Sala d’Ercole andrebbero a sedersi soggetti che, nella migliore delle ipotesi, non avrebbero la benchè minima idea di come fare uscire la Sicilia dal tunnel.
Una sconfitta che la condizione attuale dell’Isola non potrebbe sopportare pena una sua definitiva drammatica decadenza con l’ulteriore fuga di altre decine di migliaia di giovani, laureati e diplomati, che scapperebbero per andare a cercare un lavoro e per motivi di studio.
Quindi auspico ardentemente che questi signori recuperino al più presto un minimo di buon senso e presentino hic et nunc un programma.
Un programma, non un libro dei sogni!
Un programma nel quale siano indicate con chiarezza le soluzioni ai problemi più urgenti e la fonte a cui attingere per reperire le risorse finanziarie occorrenti perchè senza soldi non si canta messa.
Questa a me sembra una priorità assoluta che viene prima ancora di conoscere il tipo di maggioranza che uscirà dalle urne e se questa sarà autosufficiente o meno (potrebbe verificarsi che venga eletto un Presidente privo di una maggioranza all’Assemblea regionale siciliana).
Una prospettiva per nulla tranquillizzante perchè costringerebbe il nuovo inquilino di Palazzo d’Orleans a cercarsi, di volta in volta, i voti necessari per fare approvare le leggi, cosa naturalmente possibile, ma con la conseguenza di sottostare a qualsiasi pressione e richiesta d’ogni genere.
Non sarebbe neppure tranquillizzante però eleggere un presidente con una maggioranza autosufficiente in assenza di idee e proposte chiare sull’indirizzo da dare all’azione di governo.
Quindi, se amate (come dichiarate a ogni pie sospinto) questa nostra terra dove la caduta dell’occupazione e della produzione è stata più forte che nel resto del Paese abbandonate annacamenti, tatticismi e propositi anacronistici. E dite cosa intendete fare per intercettare i potenziali investitori stranieri interessati ad intraprendere, come pensate di superare la disparità tra la Sicilia e il Centro-Nord nella dotazione di beni pubblici, servizi collettivi ed infrastrutture, quali sono i vostri propositi per togliere l’acqua dove nuotano grandi corruttori e mafiosi, come intendete premiare il merito e non le appartenenze e, infine, che pensate di fare a sostegno delle imprese, che è bene non dimenticarlo, sono gli unici soggetti che possono creare sviluppo e nuova occupazione.
di Salvatore Bonura