Sono presi d’assalto gli ambulatori siciliani: 191 mila bambini dovranno sottoporsi a vaccino e considerando le scadenze dei prossimi giorni – con una legge che di certo bene non è stata spiegata – c’è la psicosi di vedersi i propri figli non accettati dagli istituti scolastici.
E allora facciamo un poco di ordine partendo dal definire alcune date: per tutti i bambini che dovranno frequentare l’asilo nido o la scuola dell’infanzia c’è tempo fino al 10 settembre (in realtà l’11 perché 10 è domenica) per fare i vaccini o per presentare la documentazione comprovante che essi sono stati già fatti; per coloro che dovranno frequentare la scuola dell’obbligo, l’ultimo giorno utile per effettuare le vaccinazioni ompermla presentazione dei documenti è il 31 ottobre.
Inoltre, ma questo riguarda solo l’anno scolastico 2017/2018, “in alternativa alla presentazione della copia della formale richiesta di vaccinazione si potrà autocertificare di aver richiesto alla ASL di effettuare le vaccinazioni non ancora somministrate”. Lo prevede la circolare predisposta dai ministeri della Salute e dell’Istruzione per agevolare scuole e famiglie. E basteranno anche una mail o una raccomandata inviata alla asl, da presentare a scuola, per dimostrare la volontà di vaccinare i propri figli. Proprio “per agevolare le famiglie, per l’anno scolastico 2017/2018 – si legge – la richiesta di vaccinazione potrà essere effettuata anche telefonicamente (purché la telefonata sia riscontrata positivamente, con un appuntamento fissato), inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica ordinaria (PEO) o certificata (PEC) di una delle ASL della regione di appartenenza o inoltrando una raccomandata con avviso di ricevimento”.
Su questo tema è intervenuto anche il Garante Privacy stabilendo che da oggi gli istituti scolastici e i servizi educativi per l’infanzia potranno trasmettere gli elenchi degli iscritti alle Asl per consentire la verifica della regolarità vaccinale. Questa la decisione del Garante che ha adottato un provvedimento urgente per consentire un trattamento dei dati non previsto dalla normativa sui vaccini se non prima del 2019. “Abbiamo ritenuto ora necessario intervenire, nei limiti che ci sono consentiti dalla legge, per semplificare la vita alle famiglie e consentire un più celere flusso di dati”, dice il Presidente Antonello Soro.