Tutankhamon tra maledizioni, intrighi e ipotesi di assassinio

Tutankamon Fuochi Sofra
Il presidente Vladimiro Fuochi e l'egittologa Stefania Sofra
- Pubblicità -

“Tutankhamon, il faraone dei misteri” era il titolo della conferenza dell’egittologa Stefania Sofra al Rotary Catania Nord. In realtà con un moltiplicarsi di dettagli, di particolari, l’illustre relatrice, con l’ausilio di numerose ed esclusive diapositive, ha condotto il numeroso pubblico “reclutato” dal presidente Vladimiro Fuochi, attraverso tombe egizie, la Valle dei re, la lotta con la gerarchia ecclesiastica che adorava Amon e, ancora, l’enigmatica figura di un generale che faceva parte del “consiglio di reggenza” e che ebbe grande influenza sul giovane, nonchè attraverso credenze e maledizioni presunte nelle quali, però, non incorse lo scopritore della sua tomba, Howard Carter.

In realtà Tutankhamon veniva chiamato Tutankhaton prima della restaurazione del culto del dio Amon che era stato abolito, addirittura con la chiusura dei templi a lui dedicati, con conseguenze immaginabili per il suo clero.

- Pubblicità -

Il faraone salì al trono giovanissimo, tra I nove ed i dieci anni. Esile, malaticcio, probabilmente con una gamba che risentiva di una caduta da cavallo o dal cocchio, come peraltro testimoniano i numerosi bastoni consumati trovati nella sua tomba.

Tomba di nessuna magnificenza. Ma la maschera funeraria del piccolo faraone, conosciuta e famosa in tutto il mondo per la spettacolarità dei suoi colori ed il nutrito corredo trovato nella tomba, oltre 150 reperti, costituiscono un tesoro inestimabile. Una tomba intatta grazie al fatto che era ricoperta dal villaggio degli artigiani che lavorarono, nella Valle dei re, ad altre tombe di faraoni ben più importanti e sicuramente più longevi.

Tutankamon Fuochi e Sofra
Vladimiro Fuochi e Stefania Sofra

Nessun mistero sulla sua morte. Fu assassinato, come si è ipotizzato per molto tempo? La tac sulla sua mummia evidenzia malformazioni, fratture di una gamba, ma non dà certezze per questa ipotesi.

E la maledizione legata ad una presunta iscrizione che avrebbe colpito chiunque avesse profanato la sua tomba? Coincidenze, solo una bufala. Lo dimostra il fatto che Carter visse abbastanza a lungo dopo la scoperta. Una serata avvincente che ha incuriosito per la capacità della relatrice di sorprendere continuamente soci ed ospiti del Rotary Catania Nord.

- Pubblicità -