Presentata oggi all’Università di Catania una ricerca che dimostra l’assenza di danni a carico delle vie aeree e dei polmoni in utilizzatori che hanno fatto uso regolare e protratto di sigarette elettroniche.
“Zero rischi” anche nel lungo periodo, quindi, per coloro che scelgono di utilizzare sigarette elettroniche: sono questi i primi risultati emersi da uno studio prospettico – presentato oggi nel corso di un convengo promosso dalla Lega italiana Anti fumo – condotto dai ricercatori dell’ateneo e coordinato dal professore Riccardo Polosa, docente di Medicina Interna e promotore del Comitato scientifico internazionale per la ricerca sulla sigaretta elettronica, su utilizzatori che non avevano mai fumato sigarette convenzionali.
Dimostrato per la prima volta, attraverso diverse metodiche (spirometria, test del ossido nitrico esalato, Tac del torace), che le emissioni da e-cig non provocano modifiche di parametri respiratori in soggetti non fumatori che hanno fatto uso regolare e protratto di sigarette elettroniche.
La novità principale introdotta consiste – oltre nell’aver seguito variazioni dello stato di salute dei polmoni per un periodo sufficientemente prolungato – anche nell’aver voluto valutare questi effetti in utilizzatori regolari di sigarette elettroniche che non avevano mai fumato sigarette convenzionali in vita loro.
Nonostante i partecipanti siano stati esposti quotidianamente al vapore delle e-cig per almeno 4 anni con un consumo medio di 3,1 ml di liquido al giorno, lo studio non ha rilevato cambiamenti nella funzionalità polmonare o nei marcatori dell’infiammazione delle vie aeree nel periodo di osservazione rispetto ai valori di base misurati 4 anni prima. La conclusione dei ricercatori catanesi è stata che l’uso protratto della sigaretta elettronica non può provocare danni clinicamente significativi.
“Le elettroniche – commenta Paolo Veronesi, oncologo allo Ieo e professore associato in Chirurgia all’Università degli Studi di Milano, sulla base di uno studio elaborato dall’Istituto europeo di Oncologia – possono avere successo nel liberarsi dalle sostanze cancerogene delle sigarette convenzionali e possono aiutare a smettere definitivamente, è questo quanto dimostrato anche dai recenti risultati del sondaggio condotto in Inghilterra dall’organizzazione Ash (Action on Smoking and Health) che testimonia come 1.5 milioni di utilizzatori passati alle e-cig hanno nel tempo abbandonato definitivamente le sigarette convenzionali”.
“Sulle sigarette elettroniche e sugli eventuali rischi connessi la Commissione Europea ha svolto alcuni approfondimenti ed ha inoltrato comunicazione a Parlamento e Consiglio. Adesso prenderà il via un iter normativo che dovrebbe durare un paio di anni e approdare a un quadro specifico. Si consideri che esistono tipologie diverse di e-Cig e quindi occorrerà differenziare le norme in maniera adeguata”.
Lo ha affermato Giovanni La Via, presidente della commissione Sanità del parlamento europeo, al convegno ‘Zero rischi’ promosso al Policlinico di Catania dalla Lega italiana antifumo (Liaf).
“Un quadro normativo comunitario – ha aggiunto La Via – porterà benefici comuni perché significa libera circolazione dei prodotti e regole uguali per tutti. Nell’immediato ogni Paese si sta organizzando in maniera differente, quindi esistono riferimenti normativi a ‘macchia di leopardo’ che andranno superati in ambito europeo”.