Pranzo dei consorti G7: è guerra per la scelta dello chef a Catania

Critiche di Manlio Messina e Ludovico Balsamo di F.I. alla scelta di uno chef non catanese per il pranzo delle first ladies

palazzo elefanti, Catania
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Una forte attenzione al territorio e lasciare un bel ricordo come soltanto la Sicilia sa fare. Quindi il finocchietto, i ‘tenurumi’, l’arancino, la melenzana e il cannolo. Sono le scelte che hanno guidato lo chef Pino Cuttaia del Duomo di Licata nella realizzazione del menù di oggi, venerdì per il pranzo delle first ladies al Municipio di Catania, offerto dal sindaco Enzo Bianco.

“Mi sono concentrato – spiega lo chef – sul territorio e sul bello e unico che ha la Sicilia”.

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Il pranzo sarà aperto da una nuvola caprese, seguita da baccalà all’uffumicato di pigna. Poi le trasparenze di ‘tenerume’ (le primizie di verdura) di cocuzza e arancino di riso con ragù di triglia e finocchietto selvatico. Per secondo una ricciola lisciata all’olio di cenere e per finire il dolce con un classico dello chef Cuttaia: cornucopia di cialda di cannolo con ricotta e arancia. Ad accompagnare bevande rigorosamente siciliane: lo spumante Sosta tre Santi di Nicosia, e un Etna rosso, Trimarchi’ 2014 di Tornatore, e un Etna bianco Arcurìa del 2015 di Graci.

“Ancora una volta il sindaco di Catania si distingue per le sue scelte a scapito della città”. È quanto affermano i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Manlio Messina e Ludovico Balsamo apprendendo la notizia che sarà un chef agrigentino, Pino Cuttaia, l’autore del pranzo che si terrà a Catania per le first ladies del G7.

“Il G7 – dicono – deve essere l’occasione per mostrare al mondo intero la nostra terra e con lei le nostre tipicità. Un sindaco che rappresenta la sua città e che ha l’onore di ospitare le mogli e i mariti dei capi di Stato più importanti del pianeta aveva il dovere di esaltare le maestrie locali. Invece sarà uno chef agrigentino a prendersi tutti i meriti. Non solo. Ci chiediamo anche come potrà uno chef della Sicilia Occidentale interpretare la cucina tipica catanese. Non c’è da stupirsi se Bianco fa questa scelta. E una consuetudine per il primo cittadino togliere lavoro ai suoi concittadini”. 

Insieme a Cuttaia verrà da Agrigento uno staff di 20 persone.

“Tutto lavoro tolto ancora ai catanesi“, aggiungono ancora Messina e Balsamo. “Siamo vicini agli oltre 500 cuochi catanesi che oggi hanno espresso il loro disappunto contro questa disamministrazione Bianco. Non ci resta che osservare inerti la distruzione di Catania anche quando avremmo la possibilità di renderle onore”.

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