“Sono fiduciosa che ormai sia solo una questione di tempo ma le grotte dell’Addaura verranno restituite a palermitani e turisti. Questo rientra in una visione che riguarda sia la valorizzazione delle periferie della città che l’incentivazione del turismo, sfruttando l’immenso patrimonio storico-naturale e artistico di cui Palermo dispone. Saremo insistenti e costanti come la goccia che scava la roccia sino a quando non sfonderemo i cancelli che tengono chiuse da 20 anni le bellezze delle grotte dell’Addaura; sarà un segnale che anche i residenti potranno stare più tranquilli, perché vorrà dire che sono stati fatti gli interventi di mitigazione del rischio della caduta massi”.
Lo ha detto la consigliera comunale Federica Aluzzo, partecipando a un convegno di Legambiente nell’ambito del progetto “Salvalarte Sicilia”.
Secondo la consigliera Aluzzo, la riapertura delle grotte dell’Addaura “rientra in un contesto più vasto che riguarda anche la salvaguardia di vite umane”.
“Il problema che ne ha causato la chiusura – spiega – è infatti, il pericolo caduta massi che riguarda tutto il costone roccioso di Monte Pellegrino che sovrasta l’Addaura e che sta causando disagi anche ai residenti. Quindi la riapertura delle grotte è subordinata alla mitigazione del rischio della caduta massi di Monte Pellegrino”.
All’incontro erano presenti, tra gli altri, l’assessore comunale al verde pubblico, giardini storici e aree protette Sergio Marino, Pietro Busetta del Comitato ‘Salviamo l’Addaura’ e Fondazione Curella; l’ing. Fabio Cafiso, Università degli Studi di Palermo; Giovanni Provinzano, direttore della Riserva naturale di Monte Pellegrino; Giuseppe Riccio, ingegnere del Comune di Palermo e responsabile unico del procedimento “Interventi di consolidamento delle pareti rocciose di Monte Pellegrino sovrastanti le aree urbane di Vergine Maria e Addaura”; Stefano Vassallo, responsabile della sezione beni archeologici della Soprintendenza ai Beni culturali di Palermo.