Largo Bordighera, una pattumiera in pieno centro commerciale

Denuncia del consigliere comunale Maurizio Mirenda

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Il consigliere comunale Maurizio Mirenda ha effettuato un sopralluogo al Largo Bordighera riscontrando uno stato di degrado e di abbandono.

“Quali sono le reali intenzioni o i progetti, se mai esistono, – chiede – che l’amministrazione ha su Largo Bordighera? Una domanda che, in qualità di consigliere comunale e portavoce delle richieste degli abitanti di Picanello, il sottoscritto Maurizio Mirenda voglio fare al sindaco”.

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“Da anni infatti – prosegue – effettuo segnalazioni, promuovo petizioni e faccio interventi in Giunta con il preciso scopo di avere un’area attrezzata, decorosa e sicura per le famiglie del territorio. Il problema è che l’amministrazione,finora, non ha mosso un dito con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti”.

“Oggi Largo Bordighera non si può nemmeno chiamare piazza perché la bambinopoli è danneggiata, i percorsi pedonali sono invasi dagli scooter, quando piove si formano “laghi artificiali” con la terra che invade il marciapiede e lo rende un pantano impraticabile”.

la bambinopoli danneggiata a largo Bordighera
La bambinopoli danneggiata a Largo Bordighera

“Eppure, – aggiunge – sulla carta, Largo Bordighera potrebbe essere uno dei principali luoghi di aggregazione del quartiere. Un’area attrezzata, tra via Bernini e viale Vittorio Veneto, dove però la vera vittima è l’arredo urbano. Panchine, pavimentazione e bambinopoli finiscono sistematicamente nel mirino dei vandali che non risparmiano nulla, nemmeno le aiuole, trasformate in pattumiere”.

“Gli interventi di potatura e cura delle aiuole – rileva e certifica con foto – non sono effettuati da tempo e questo genera preoccupazione sopratutto per quanto riguarda il rischio di incendi. L’afa estiva rende tangibile questo problema visto che nel vicino slargo la giungla di sterpaglie copre perfino le mini discariche abusive. Posta al centro di una zona densamente abitata, Largo Bordighera potrebbe essere impiegata come punto di raccolta in caso di calamità naturale.

“La questione di fondo – conclude – è che senza programmazione e interventi seri e definitivi, che coinvolgano pure i tanti commercianti della zona, resteremo sempre a parlare dell’area verde come una continua, enorme e irrecuperabile incompiuta.

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