Sant'Agata, la festa punta al riconoscimento Unesco

È stata avviata la pratica per l'inserimento nel registro regionale delle Eredità immateriali, primo passo verso il riconoscimento internazionale. "La festa di Sant'Agata ha acquistato ormai un valore turistico e culturale, oltre che religioso, di livello assoluto", afferma il presidente del comitato Francesco Marano

Sant'Agata 2017
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Il primo passo verso il riconoscimento della festa di Sant’Agata come patrimonio Unesco. La festività agatina è in corsa per l’inserimento all’interno del registro delle Eredità immateriali, il cosiddetto Reis. A dare la notizia è il sindaco di Catania, Enzo Bianco, che ha avviato l’iter alla Regione siciliana in accordo con l’arcivescovo etneo Salvatore Gristina.

L’inserimento della festa di Sant’Agata nel registro rappresenta un primo e fondamentale gradino verso la proclamazione internazionale come Bene immateriale patrimonio dell’umanità. “La festa rappresenta Catania in tutto il mondo e ogni anno il numero di devoti e turisti aumenta sensibilmente“, afferma Bianco. “Valorizzarla ancor di più è un dovere di tutti – sottolinea – Ecco perché abbiamo l’ambizione di vedere la nostra festa ottenere il riconoscimento di patrimonio dell’umanità“. Un iter incerto e difficile, ammette il primo cittadino, “ma ci proveremo. In questo modo Catania e il nostro territorio potrebbero diventare un unicum mondiale, con tre beni Unesco: l’architettura tardo-barocca, l’Etna e, speriamo, la festa di Sant’Agata“.

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A coordinare il lavoro è il comitato della festa presieduto da Francesco Marano. “Abbiamo inviato il fascicolo all’assessorato ai Beni culturali guidato da Carlo Vermiglio, da sempre attento alla nostra festa, con il tramite della Sovrintendenza di Catania che ha indirizzato la pratica“, spiega. “La documentazione con la storia della festa e con contributi video-bibliografici è stata approntata, grazie ai preziosi consigli della professoressa Teresa Di Blasi e del direttore del Cunes Paolo Patanè, dagli uffici del Comune di Catania, in particolare dall’avvocato Giusy Mannino“, precisa.

Il riconoscimento dell’Unesco consentirebbe alla terza festa al mondo della cristianità di conoscere ulteriore successo, tra fedeli e non. “La festa di Sant’Agata ha acquistato ormai un valore turistico e culturale, oltre che religioso, di livello assoluto“, tiene a precisare Francesco Marano. “Per questo riteniamo che abbia tutte le carte in regola. L’iter è assai complesso e lungo, ma intanto abbiamo mosso i primi passi. È una scommessa che la città e i devoti meritano.

 

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