I 5 Stelle a Palermo cambiano slogan… da "onestà!" a "omertà!"

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E’ scontro interno al Movimento 5 Stelle dopo la decisione della procura della Repubblica di Palermo di rinviare a giudizio 14 persone, tra cui tre deputati nazionali, due regionali ed altri attivisti del capoluogo siciliano, nell’ambito dell’indagine sulle firme false depositate a sostegno delle liste per le amministrative del 2012.

“Invece di cacciare noi, in attesa di giudizio, – ha detto la deputata Giulia Di Vita in un’intervista al Corriere della Sera –

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Grillo dovrebbe espellere i ‘pentiti’

che hanno già ammesso le proprie colpe – cioè Giorgio Ciaccio e Claudio La Rocca e farci sapere di cosa siamo accusati, come spero facciano presto i probiviri”.

Per i tre parlamentari già sospesi, infatti, Beppe Grillo avrebbe chiesto, tramite un post sul suo blog, la sospensione anche dal gruppo alla Camera. La Di Vita ha risposto anche alle accuse relative ad un suo presunto attacco alla magistratura rimproveratole dal leader dei pentasellati: “Noi abbiamo atteso di conoscere le accuse e poi ci siamo sottoposti a interrogatorio e saggio grafico consegnando memorie e verbali. Questo non e’ un attacco alla magistratura, è esattamente il contrario”.

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