“Penso che non sia più tollerabile il massacro a cui assistiamo quotidianamente, soprattutto quelle morti preannunciate che non si è stati in grado di prevenire. Se è vero che dobbiamo spingere le donne ad abbattere il muro del silenzio è anche vero che la Magistratura, le forze dell’ordine e tutte le istituzioni devono essere in grado di tutelare la donna vittima di violenza nella fase post-denuncia. Penso che sia questo il punto cruciale da risolvere non solo a livello comunale, ma soprattutto a livello della legislazione e applicazione della legge nazionale”.
A sottolinearlo, la consigliera comunale Federica Aluzzo, che sabato 8 aprile parteciperà al convegno sul tema “Parliamo di donne: oltre il muro del silenzio”, promosso dall’associazione “Donne In Rete.eu”, in programma a Sala delle Lapidi (Palazzo delle Aquile) a partire dalle 15,30.
Donne In Rete.eu è un’associazione nata l’8 marzo 2012, che sta diffondendo una rete a sostegno, difesa e tutela di donne vittime di atti di violenza e/o molestie, manifeste in tutte le loro forme ed in ogni luogo del vivere sociale. L’obiettivo che anima il gruppo è crescere per dare adeguato supporto a chi vive tali tragiche situazioni, colmando quei vuoti sempre maggiori lasciati dalle istituzioni, affinché la vittima possa ritrovare la serenità, recuperare la propria sicurezza interiore e riuscire ad abbattere il muro del silenzio che si innalza quando si subisce.
“Sono felice – aggiunge Federica Aluzzo – che sia stata scelta Palermo dall’associazione Donne in rete.eu per discutere di questo importante tema”.
Quello di Palazzo delle Aquile sarà un convegno per “Parlare di donne” e affrontare tutte quelle problematiche legate all’emergente piaga della violenza di genere. Proprio in terra siciliana l’incontro significativo con una vittima scampata al femmincidio, Lidia Vivoli, la cui testimonianza ci aprirà gli occhi su quanto è difficile denunciare e soprattutto vivere sereni dopo essere usciti dal silenzio.
L’incontro con figure che hanno un ruolo determinante nella vita della comunità come istituzionie associazioni darà lo spunto per la replicazione di buone pratiche e la possibilità di un dibattito che possa portare alla sinergia di progettazioni condivise ed alla creazione di una rete di aiuto che superi stereotipi e barriere mentali.