Chiaramonte Gulfi, la sfida di Gaetano Iacono: "Un sogno per la mia città"

Il 41enne candidato a sindaco descrive il proprio progetto amministrativo e punta molto sul dialogo

Gaetano Iacono
Gaetano Iacono
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Chiaramonte – la cittadina inerpicata sugli Iblei di circa 8mila anime – è già in pieno fermento elettorale. La città che produce un olio di eccellenza vede nella bagarre diversi candidati. Nelle ultime settimane diversi hanno presentato il proprio progetto e nei prossimi mesi la competizione di farà sempre più ardua.

Gaetano Iacono, 41enne ricercatore universitario, è sceso in campo con un progetto civico e ha iniziato una campagna elettorale molto social e, al contempo, a stretto contatto con la gente. Dalla sua una militanza politica iniziata da giovanissimo e un impegno costante per la città.

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Cosa faresti da sindaco durante le prime settimane di governo? Quali le emergenze più impellenti?

“Dedicherei il primo mese alla sistemazione della rete viaria. Adesso è in condizioni pessime e occorrono investimenti per la riparazione delle buche e per la scerbatura. Inoltre occorre subito eliminare le discariche abusive per non deturpare il territorio e prevedere una cura particolare per il centro storico. Da ultimo riorganizzerei l’intera macchina comunale per far funzionare meglio gli uffici”.

Come si sta svolgendo la sua campagna elettorale? Su cosa sta puntando?

“Siamo molto tra la gente. Con il mio gruppo abbia costituito dei punti di ascolto, ben 12, in tutto il territorio borghi e frazioni comprese. Ora più che mai la politica deve ascoltare le esigenze dei cittadini. Abbiamo avuto tanti suggerimenti e proposte che svilupperemo nel nostro programma amministrativo”.

Quali le richieste più frequenti?

“Una maggiore manutenzione stradale, l’avvio della raccolta differenziata e politiche per il lavoro. Tutti temi per i quali ci siamo spesi e ci stiamo spendendo”.

Fare il sindaco in questo periodo vuol dire vivere in trincea. Come mai la scelta di candidarsi?

“Il mio è un sogno. E’ un sogno poter servire la città. Ma oltre al sogno c’è la rabbia perché vorrei una città migliore e diversa e quindi occorre coniugare sogno e rabbia per poter cambiare ciò che non ci piace ma che amiamo come diceva Paolo Borsellino”.

Quali sono i pilastri del suo programma di governo?

“Lavoro, sicurezza e ambiente. Occorre creare opportunità sfruttando il modello Tac 4.0. La T sta per turismo e territorio, la A per agricoltura e artigianato e C per cultura è creatività. Il tutto legato all’innovazione digitale. Poi serve investire sulla sicurezza pattugliando il territorio con le risorse della municipale e con un sistema di videosorveglianza. Infine l’ambiente: partiremo con la raccolta differenziata e punteremo sul riciclo e sul riuso”.

Giudizio telegrafico sull’amministrazione attuale?

“Persone rispettabili ma amministrativamente inconcludenti”.

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