Si chiama “Ecomuseo dell’acqua dell’Etna”, ed è un progetto della Sidra di Catania, l’ente gestore servizio idrico integrato in collaborazione con Accademia di Belle arti, Università, e Soprintendenza ai Beni Culturali, che nasce dalla profonda conoscenza dell’acqua e della sua importanza nei territori del Vulcano.
L’idea, che mira ad ottenere il riconoscimento di EcoMuseo, propone una struttura molto diversa da quelle analoghe, coinvolge un territorio composto da sei comuni etnei (Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Valverde, Zafferana Etnea) ed è stata presentata al Centro Zo di Catania, in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua.
L’EcoMuseo, destinato per lo più a studenti e turisti, coniugherà le iniziative di salvaguardia della natura con quelle di valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale, e si pone l’obiettivo di favorire lo sviluppo territoriale e la conoscenza di tutti gli aspetti del mondo dell’acqua: tecnici, storici, culturali, sociali ed ambientali.
Nello specifico, sarà costituito da un centro espositivo e da un sistema di percorsi localizzati nell’area del dissabbiatore Sidra del comune di Aci Catena, e presso i manufatti idraulici dislocati sul territorio. Saranno previste anche le “botteghe lavoro” a scopo didattico.
Il territorio attraversato dall’Acqua dell’Etna si estende dunque su un’ampia superficie di rilevante potenzialità attrattiva i cui elementi caratterizzanti sono l’Etna, la Timpa, le Acque Termali, la scogliera acese, i faraglioni di Acitrezza, le grotte di scorrimento lavico del sito Immacolatelle –Micio Conti di San Gregorio. La diffusa rete idrografica si snoda in una suggestiva cornice di paesaggi ancora integri.
A questa complessità del sistema idrogeologico fa anche riferimento la presenza delle Acque Termali Sulfuree, conosciute sin dall’antichità. Ed è proprio dalle antiche terme romane di Santa Venera al Pozzo, in contrada Reitana ad Aci Catena, che rappresentano una delle più importanti aree archeologiche della Regione, che ancora oggi, si dipartono le sorgenti che alimentano i rinomati impianti termali di Acireale.
Alla presentazione ufficiale del progetto EcoMuseo (la responsabile del progetto è Tiziana Guarnaccia, dello staff direzione Sidra) hanno partecipato il direttore dell’Accademia di belle Arti, Virgilio Piccari (“l’obiettivo sarà valorizzare un territorio per troppo tempo offeso e persino misconosciuto. L’Ecomuseo rappresenterà lo strumento che porterà la popolazione a riappropriarsene nel senso della tutela e del sorriso. L’Accademia darà un senso al passato di questo territorio e al suo futuro”), la deputata regionale del Pd, Concetta Raia, prima firmataria e ideatrice della legge che ha istituito gli Ecomusei (“Questa nuova creatura è stata voluta con forza. Non ha confini molto ampi e dovrà vedere la partecipazione di tutti. Per questo serve un patto con il quale la comunità si impegna a prendersi cura di un bene all’insegna dell’ambiente”), il direttore generale della Sidra, Osvaldo De Gregoris, il presidente della Sidra, Alessandro Corradi (“solo se l’iniziativa sarà regolamentata da tutti questi enti può trovare attuazione”) , la sovrintendente ai Beni culturali Maria Grazia Patanè (“Non è il ruolo della Sovrintendenza dire “no”; qui non c’è controparte, non c’è contenzioso, nulla da cui difendersi”) il dirigente regionale firmatario delle linee guida per riconoscimento dell’ EcoMuseo, Alessandro Pennino (“l’EcoMuseo esprimerà le potenzialità dei territori. E non sarà la solita scatola museale al cui interno conservare gli oggetti”), il docente ed archeologo, Edoardo Tortorici (“sarà un modo metodologicamente innovativo per affrontare gli studi archeologici del territorio”), il ricercatore di Ingv, Salvo Giammanco (“l’acqua dell’Etna è unica nel suo genere. Quando la assumiamo è il territorio stesso che entra in noi”), l’assessore comunale Angelo Villari, e gli studenti di vari istituti scolastici, per il progetto di alternanza scuola lavoro.