Ferro (Forconi): "Datemi la presidenza della Regione per combattere la crisi"

Dopo la presentazione della candidatura Ferro elenca le ricette per risollevare l'isola

Mariano Ferro. Forconi
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Mariano Ferro ci riprova. Il Movimento dei Forconi ha presentato ufficialmente ieri, nel corso di una conferenza stampa, il proprio candidato alla presidenza della Regione Siciliana. Dopo il tentativo fatto nel 2012 stavolta Ferro si presenta con più esperienza e con un maggiore radicamento territoriale specie nella Sicilia Orientale. E dopo aver presentato la propria proposta di governo a Ragusa il leader dei Forconi farà tappa a Catania per contrastare con una “operazione verità” alcune dichiarazioni di Antonio Fiumefreddo poco lunsinghiere nei confronti di Ferro e del suo movimento. Ferro concorda con un titolo di Peppino Impastato nel dire che “la mafia è una montagna di merda” ma aggiunge anche che “certa antimafia non scherza”.

Quali sono i motivi che l’hanno spinta a candidarsi?

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“Oggi nessuno parla di temi molto attuali nel mondo ma che in Sicilia sembrano sconosciuti. Mi riferisco al protezionismo, alla difesa dei nostri prodotti, alla valorizzazione dell’agricoltura. C’è una macelleria sociale in atto ma nessuno ne parla e nessuno propone soluzioni. In questo periodo occorre alzare la voce per farsi sentire altrimenti rimani inascoltato: penso ai tassisti a Roma che con una prova di forza hanno ottenuto qualche risultato. Viviamo in un tempo in cui non c’è ascolto e i sindacati o i partiti tradizionali non hanno più la stessa forza incisiva di un tempo. Noi siamo gli unici ad aver parlato di certi temi e agito: adesso bisogna combattere la crisi tutelando la Sicilia e i siciliani”.

Da Presidente della Regione in carica cosa farebbe come primo atto?

Farei una riunione con i presidenti dei Tribunali per affrontare la questione aste e sfratti. So che il potere giudiziario è distinto da quello amministrativo ma la Sicilia vive un’emergenza e la provincia di Ragusa, un tempo ricca, ne è il paradigma. Ci sono casi incredibili: proprio ieri a Caltanissetta un edificio in centro di oltre 100 metri quadri è stato messo all’asta per 10mila euro. Ci sono delle vere e proprie cricche che speculano sulla povera gente e serve trovare una soluzione”.

E’ partito prestissimo: potrebbe ritirarsi in corsa sposando qualche altro progetto?

“In politica tutto è possibile. Rispetto al 2012 abbiamo un’altra consapevolezza e in quell’esperienza abbiamo seminato tanto. Strada facendo vedremo cosa accadrà.  Convergeremo solo se saranno sposate le nostre priorità”.

Un’opinione su Crocetta?

Il presidente scopre solo adesso, in tv, che esistono i vitalizi o i problemi legati all’assistanza dei disabili? Sembra ormai un attore consumato. Si è svegliato tardi e non ha combattuto nessuna delle tante diseguaglianze sociali della Sicilia”.

Di Musumeci cosa pensa?

“E’ l’unico interlocutore possibile con il centrodestra. Gli direi di lasciare gran parte di quel mondo e di andare avanti da solo senza il vecchio armamentario politico che ha governato la Regione in passato. Musumeci è una persona seria e affidabile, è presidente dell’Antimafia e ha svolto il proprio ruolo con diligenza”.

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