Novità 2025 per il sostegno alla genitorialità di lavoratrici e lavoratori – Rubrica Lavoro & Welfare

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Il 2025 porta con sé novità significative per i genitori lavoratori, con misure che mirano al sostegno della genitorialità e al migliorare la conciliazione tra vita familiare e professionale. Un aspetto cruciale di queste novità è rappresentato dal congedo parentale. Da quest’anno, la dipendente o il dipendente che richiederà il congedo parentale disporrà di tre mesi retribuiti all’80%, un aumento significativo rispetto alle percentuali degli anni precedenti.

Questo intervento mira a incentivare i genitori a usufruire del congedo senza dover rinunciare a una parte troppo consistente del proprio stipendio e risulta particolarmente utile ad integrare la paternità obbligatoria, ad oggi prevista solo per 10 giorni.

Questo intervento a sostegno della genitorialità risulta coordinato rispetto agli elementi valutativi connessi alla certificazione aziendale ISO PDR 125:2022 per l’equità di genere nei luoghi di lavoro, incentivata dallo Stato con una decontribuzione dell’1% o sino a 50.000 euro in un triennio.

Per quanto concerne la paternità obbligatoria, sarebbe auspicabile un ulteriore passo avanti: l’estensione del congedo di paternità sino ad equipararlo alla maternità obbligatoria. Questa misura garantirebbe una parità effettiva tra genitori, permettendo ai padri di condividere equamente le responsabilità familiari e favorendo un maggiore coinvolgimento paterno nella crescita dei figli.

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L’incremento percentuale del congedo parentale non è l’unica novità. Dal 2025, l’assegno unico non verrà più considerato nel calcolo dell’ISEE. Ne deriva che molte famiglie potrebbero ottenere un importo più alto del bonus “asilo nido”, aumentando la possibilità di coprire una parte significativa delle spese per la retta. Il bonus è infatti legato alla fascia ISEE e l’esclusione dell’assegno unico potrebbe permettere a più genitori di rientrare in soglie più favorevoli o di accedere al massimo dell’importo previsto.

È stato inoltre confermato l’assegno unico anche nel 2025. L’importo è stato adeguato all’inflazione, provando così ad allineare questo supporto al costo della vita.

Infine, per quanto riguarda l’esonero contributivo per le madri lavoratrici, si segnala che i criteri di accesso sono stati modificati, ampliando o ridefinendo la platea di chi potrà beneficiarne. Sarà quindi fondamentale verificare le nuove condizioni per capire chi e come potrà usufruirne.

Giuseppe Emiliano Bonura

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