Servizi socio-sanitari in Sicilia: nuovo contratto e vecchie rette

Confronto aperto, di alto livello, concreto e partecipato tra i rappresentanti del Comuni, della Regione, delle Cooperative Sociali quello organizzato da Confcooperative Federsolidarietà Sicilia. Un nuovo modello di approccio, che può fare la differenza

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Un confronto di alto livello, concreto, molto partecipato, occasione di dialogo tra i rappresentanti dei Comuni, della Regione, delle cooperative sociali. Confcooperative Federsolidarietà Sicilia, attraverso il presidente Salvo Litrico aveva lanciato l’invito ad una massiccia partecipazione all’evento di oggi, un webinar dedicato alle problematiche del settore dei servizi socio-sanitari in Sicilia., soprattutto alla luce dell’approvazione del nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. L’incontro ha rappresentato per certi versi un punto di svolta, anche nel modo in cui i temi possono essere affrontati, con un obiettivo che sia comune tra tutte le parti in causa. In ballo c’è la salvaguardia dei servizi essenziali, soprattutto per i cittadini più fragili e, al contempo, quella dei lavoratori di un settore, quello della cooperazione sociale, che in Italia impiega oggi oltre 400 mila persone. Inevitabilmente il tema è anche quello della sopravvivenza delle cooperative sociali, ancora alle prese con ritardi e con il mancato adeguamento delle rette. Preziosi, questa mattina, i contributi di Vincenzo De Bernardo, Emilio Iemmolo e Sabrina Belli di Federsolidarietà Nazionale. Dopo l’introduzione affidata al segretario generale di Confcooperative Sicilia, Luciano Ventura, Litrico è tornato ad esporre i principali aspetti su cui Federsolidarietà si è impegnata in Sicilia, lavorando sostanzialmente su due livelli: quello regionale, riuscendo ad essere inserita tra i componenti dei tavoli aperti, che si riuniranno nel 2025; quello relativo all’applicazione del nuovo CCNL, da affrontare con i comuni e gli altri enti locali competenti, per venire a capo di problemi di applicazione, di fronte ad evidenti situazioni complesse, disallineamenti tra procedure e affidamenti di servizi sociali, confusione sul tema della progettazione come degli accreditamenti e vari contesti in cui le parti rimangono in situazioni di “limbo”. Confcooperative Federsolidarietà Sicilia è presente in tutta l’isola e ne conosce, angolo per angolo, necessità e potenzialità. Sguardo puntato sul potente strumento della Rete per la Protezione e Inclusione. Laddove questo strumento è verificabile, la cooperazione è autentica e le risorse ben impiegate. Laddove, invece, questo non esiste, si torna al rischio, che spesso è diventato realtà, di dover restituire fondi per programmazioni inadeguate o destinate ad opere e servizi non realizzabili. La differenza fra vera programmazione, vera coprogettazione ed espedienti di forma è il nocciolo della questione. Ben venga il nuovo contratto, se significa valorizzare, insieme alle retribuzioni, anche i servizi e se questo avvicina giovani specializzati ad un settore che non è di certo noto per essere il più remunerativo. Il momento di approfondimento di oggi sarà seguito da altre analoghe occasioni, affinché divenga un sistema di lavoro e perché si possa avere una visione d’insieme sempre chiara e trasparente, condividendo anche azioni, obiettivi e considerazioni.

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