Il mondo della Medicina è in rapida evoluzione, dal punto di vista sia scientifico sia legislativo per via della riforma in corso sul numero chiuso, come dimostra l’orizzonte nebuloso della regolamentazione degli accessi. Da sei anni ormai il Liceo classico Cutelli e Salanitro ha avviato il percorso di biologia con curvatura biomedica, in quanto pioniere nell’offerta multidisciplinare con potenziamento di area scientifica. La medicina e le discipline che ad essa afferiscono non sono, in sintesi, prerogativa esclusiva di altri indirizzi di studio. Al contrario, il liceo classico è la base di lancio ottimale per chi intende intraprendere la professione medica.
Su questa profonda consapevolezza, la dirigente Elisa Colella -con la preziosa collaborazione del ministero e di quella del tutto gratuita dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri per la quale ha voluto fortemente ringraziare il presidente dott. Alfio Saggio – ha dedicato uno spazio importante all’approccio alla professione medica, dal punto di vista teorico, pratico, non ultimo, etico.
Ieri in aula magna, inaugurata la prima giornata di questo anno scolastico, introdotta dalla dirigente Elisa Colella, affiancata dalla prof.ssa Tina Santuccio, docente referente per la RLNC, e da personalità del mondo sanitario cui compete l’attività ditutoraggio. “Prima di essere un corso di formazione è un percorso di orientamento che molti, secondo le statistiche fornite, concludono consolidando le proprie convinzioni, a fronte di un certo che numero che abbandona”, afferma Colella, confermando i numeri che nei 6 anni di sperimentazione a livello nazionale attestano un 70% di studenti che prosegue e un 30% che abbandona. “Si tratta quindi di una sorta di preselezione naturale che prospetta un quadro quanto più nitido e attendibile di ciò che sarà il futuro in vista, e il consiglio – suggerisce la preside in risposta agli interventi di Fabrizio, Gabriele, Lorenzo, studenti aspiranti camici bianchi – è quello di prepararsi all’ingresso in Medicina a prescindere dalla modalità di accesso, considerando il possibile e successivo sbarramento”. Motivazione e passione, insomma, il motore che può riscaldarsi o spegnersi via via,durante questa fase di transizione per gli studenti accompagnati dai docenti medici in sinergia con la preside e i docenti dell’Istituto. “Indirizzare i ragazzi evita l’abbandono universitario”, dice la prof.ssa Violetta Brundo, delegata del Rettore “Orientamento in ingresso” Unict. Ma com’è strutturato il modello didattico? Lo ha descritto dettagliatamente, dopo essersi soffermato su finalità e obiettivi, il coordinatore scientifico dell’OMCeO, dott. Maurizio Vancheri: “Si tratta – spiega – di 30 alunni per gruppo, per un totale di 150 ore nel triennio, quindi 50 ore annuali per le prime, seconde e terze, per quanto riguarda i formatori interni ed esterni – continua Vancheri – 20 ore svolte dai docenti di Biologia del Liceo, 20 dai medici selezionati dall’Ordine provinciale dei Medici esperti medici, 10 ore di attività laboratoriali, presso l’ordine dei medici o le strutture sanitarie, il materiale didattico è già predisposto dal Ministero quindi uguale per tutta Italia”.
Il Liceo Cutelli e Salanitro è uno spaccato della situazione nazionale, e il numero elevato degli studenti che si iscrivono alle Facoltà scientifiche, come ha evidenziato Giuseppe A. Palumbo,prof. ass. Malattie del Sangue UniCt, conferma la solidità e “trasversalità” della preparazione data dal Classico. L’Istituto di via Firenze in particolare dedica mezzi e risorse alla massimizzazione di quest’area, dal punto di vista didattico e alle campagne benefiche e di informazione. Nel suo intervento la prof. Santuccio ha infatti ricordato tra le numerose iniziative, la giornata dedicata alla donazione del sangue e dei suoi componenti, con esperti, testimonianze, esercitazioni per sensibilizzare i giovani alla solidarietà. Un ricco capitolo dell’incontro, affidato al dott. Giacomo Cusumano, del Dipartimento di chirurgia a specialità medico chirurgiche di UniCt, ha riguardato il futuro della medicina: dalla robotica all’intelligenza artificiale applicata alla medicina, le invenzioni che trasformano la diagnosi e la cura.
Per chiudere con le parole della dott.ssa Maria Proietto, dirigente medico Clinica Neurologica A.O.U. del Policlinico, che cita Oscar Wilde: “Sappiate bene cosa desiderate perché finirete per ottenerlo”.