L’Avvocato Pietro Gurrieri, noto per il suo impegno civile ma anche giuridico, aveva visto giusto. Nel suo libro “Autonomia differenziata: come la Destra ha spaccato l’Italia”, adesso edito da Bonanno, l’Autore aveva denunciato con lucidità i rischi e le incongruenze della legge n. 86/2024. E, a conferma delle sue analisi, qualche giorno fa è arrivato il comunicato stampa con cui la Corte Costituzionale ha anticipato la dichiarazione di incostituzionalità di ben 7 punti fondamentali del provvedimento, precisando poi che altre parti dello stesso risultano compatibili con la Costituzione soltanto se interpretate nel senso precisato dalla Corte nella sentenza di prossima pubblicazione.
La Corte ha quindi smontato l’impalcatura normativa che avrebbe dovuto introdurre l’autonomia differenziata, evidenziando violazioni al principio di uguaglianza, lesioni alla competenza statale su temi strategici come sanità e istruzione, e uno squilibrio nei rapporti tra Stato e Regioni. Esattamente ciò che Gurrieri aveva previsto e argomentato nel suo libro, e in particolare nelle conclusioni.
Nel volume, l’autore non si limita alla critica giuridica, ma approfondisce anche le conseguenze sociali e politiche di una riforma che, a suo avviso, rischia di spaccare l’Italia in due, con profonde disparità tra Nord e Sud. Oggi, alla luce del pronunciamento della Consulta, le sue parole assumono un valore ancora più profetico, confermando la necessità di ripensare il progetto autonomista in chiave di coesione nazionale.
Con uno stile chiaro e rigoroso, Gurrieri offre ai lettori una guida preziosa per comprendere le implicazioni di una legge che avrebbe potuto cambiare radicalmente l’assetto istituzionale del Paese. Un libro che, più che mai, merita di essere letto.