«Per combattere il lavoro povero, occorre incrementare i controlli sulla corresponsione del giusto salario, sull’applicazione dei contratti collettivi nazionali, sui lavori flessibili fittizi, sullo sfruttamento dei lavoratori. E proseguire la sinergia e la corresponsabilità tra l’Inps e le organizzazioni sindacali più rappresentative. La Cisl è disponibile a costruire alleanze per fermare questa pericolosa deriva sociale, lo dimostra anche il ruolo importante che sta svolgendo il nostro dirigente Antonio Fiorenza, come presidente del Comitato provinciale di vigilanza INPS».
Lo ha sottolineato ieri, Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, in occasione della presentazione del rendiconto sociale provinciale dell’Inps per l’anno 2023, presso il Dipartimento di Economia e impresa dell’Università di Catania.
«Negli importanti dati pubblicati, oggi, dall’Inps – chiarisce – emerge una propensione al lavoro povero, anche se l’occupazione è in aumento. Un fenomeno che mina la società e l’economia del territorio. Vanno posti gli argini a questa deriva pericolosa. Non possiamo accettare che l’aumento del lavoro non possa coincidere con l’aumento della massa salariale e, quindi, contributiva.
Ciò conferma quello che da anni affermiamo – continua Attanasio – cioè che occorre incrementare i controlli sul giusto salario, sull’applicazione dei CCNL, sui lavori flessibili fittizi, sullo sfruttamento dei lavoratori. Occorre controllare se nei profitti di aziende di qualsivoglia natura in particolare quelle che hanno affidamenti di servizi e lavori pubblici, non vi siamo anche le risorse contrattuali delle lavoratrici e dei lavoratori».
«Nel lavoro di cura alla persona e nell’agricoltura – puntualizza poi il segretario della Cisl catanese – i dati ci sembrano coincidere con quanto da noi denunciato da anni: povertà lavorativa equivale a sfruttamento lavorativo e a impoverimento salariale, contributivo e sociale. Occorre dunque creare alleanze sociali, altrimenti rischiamo che il sistema pensionistico “collassa” perché, se non c’è un parallelismo tra entrate e uscite, l’Inps non potrà più sostenere le attuali e le future pensioni. Per tale motivo, è importante continuare la sinergia e la corresponsabilità tra istituto e sindacato, per entrare nel profondo del sistema e combattere contro contratti-spazzatura e alienazione dei diritti.
«Ed è proprio con tali propositi, che la stagione congressuale della Cisl di Catania sia stata avviata, alcuni giorni fa e alla presenza del segretario generale della Cisl siciliana, Leonardo La Piana, avendo davanti la luce-guida del “buon lavoro”, per costruire un’economia a forte tradizione sociale, incentrata su un nuovo umanesimo del lavoro, che contrasti il “lavoro povero”, che generi il lavoro sicuro, che contribuisca allo sviluppo e garanzia dei diritti di cittadinanza, sia per i lavoratori che per i pensionati. Con la ferma convinzione che il dialogo sociale è l’unico metodo che può condurre oggi a risultati concreti».
«Occorre, infine, dare atto al comitato provinciale di vigilanza – formato dai componenti designati dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi – dell’impegnativo lavoro portato avanti nell’aver esitato il notevole contenzioso arretrato, dando così risposte ai cittadini e portando economie all’istituto».