Siamo pronti a fare un salto indietro nel tempo, ancora una volta. Questa sera infatti ritorna “Documentiamoci”, la nostra rubrica che si propone di esplorare e riscoprire la storia politica della Sicilia attraverso le testimonianze di alcuni personaggi importanti, le cui battaglie hanno avuto ruoli importanti nella vita dell’isola.
Dopo aver raccolto testimonianze di personaggi politici del calibro di Vito Bellafiore, Gaspare Saladino, Andrea Piraino e Maria Letizia Colajanni – (ospiti dei precedenti episodi), in questa quinta puntata andremo ad ascoltare le parole di Angelo Lauricella, già segretario provinciale del PCI di Agrigento e dirigente regionale di PCI-PDS-DS.
Gli inizi
La passione per la politica di Angelo Lauricella ha origini nella sua infanzia/prima adolescenza. Fin da giovanissimo infatti partecipa ad alcune iniziative dell’Azione Cattolica, per poi entrare a far parte del Movimento Studentesco. A soli 14 anni si iscrisse al Partito Comunista, influenzato dall’apertura di Luigi Longo al movimento giovanile comunista nel 1968. Da lì, iniziò una carriera che lo vide impegnato a Racalmuto, suo paese natale, dove fondò una federazione giovanile comunista e lanciò il suo primo giornalino chiamato Il Rivoluzionario.
Un passaggio cruciale della sua formazione politica avvenne con la frequentazione della famosa Scuola delle Frattocchie a Roma, istituzione fondamentale per i quadri del PCI. Qui ebbe come insegnanti figure di spicco come Luciano Barca e Giorgio Amendola.
Le esperienze segnanti
Durante la nostra intervista Angelo Lauricella ha anche avuto modo di soffermarsi sulle sue esperienze politiche all’estero. Particolare ad esempio fu il suo viaggio in Unione Sovietica: Nonostante l’interesse iniziale, fu deluso dall’incontro con i dirigenti sovietici, ritenuti poco innovativi e ripetitivi nei loro discorsi. Al contrario, in Siberia, e in Lituania incontrò leader con una visione più aperta e indipendente.
Non mancano i ricordi di momenti difficili, come l’organizzazione di una manifestazione studentesca nel 1974 in un periodo di forte tensione con la destra fascista ad Agrigento. Lauricella racconta come, nonostante l’esplosione di una bomba in questura, riuscirono a portare avanti la manifestazione con successo, grazie alla determinazione e al sostegno di migliaia di studenti.
Un altro episodio significativo fu il suo confronto con la mafia nel suo paese, Regalbuto, quando una serie di omicidi mafiosi creò una situazione di grande tensione. Nonostante questo non si arrese, partecipò a diverse manifestazioni contro il fenomeno mafioso, che culminarono in una grande marcia organizzata dagli studenti.
In confronto con l’oggi
Dopo aver affrontato diversi argomenti della sua vita, emblematici di un’intero modo di fare politica, Angelo Lauricella ha riflettuto sulla crisi attuale che si sta vivendo in questo settore. Ha sottolineato l’importanza di leggere e applicare la Costituzione, richiamando i partiti a tornare ad una politica di contatto diretto con il territorio e con la gente, ritenendo che il distacco attuale possa mettere a rischio la democrazia.
Per tutti questi temi di riflessione, e molti altri ancora, non ci resta che darvi appuntamento a questa sera alle ore 20.00 con la nostra prima visione trasmessa sulla nostra pagina Facebook, sul nostro canale Youtube, e sui nostri altri canali social. Non mancate!