Maltempo, è allarme in tutte le regioni. Confagricoltura: “Interventi urgenti e pianificazioni per gestire il cambiamento climatico”

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Allagamenti, frane, smottamenti: la frequenza di fenomeni meteorologici estremi è in crescita e in territori sempre più vasti. La Liguria è stata nuovamente devastata dalle piogge, con danni ingenti alle popolazioni e alle imprese in particolare nel Savonese; nelle zona di Albenga solo poche settimane fa il distretto del florovivaismo ha già subito danni per decine di milioni di euro.

Oggi è stata annunciata allerta arancione in diverse regioni del Nord. Soglie di attenzione anche nelle restanti zone del Centro e parte del Sud nei prossimi giorni.

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Il bollettino dei danni da maltempo – sottolinea Confagricoltura – è sempre più pesante. Analogamente è ancora difficile la situazione in Sicilia e in Sardegna per la grave siccità e la mancanza di infrastrutture adeguate ad affrontare la carenza idrica. Proprio questa situazione è stata oggetto di interrogazioni parlamentari in cui sono stati evidenziati i mancati interventi sulle infrastrutture nel corso degli anni.

Il miglioramento dell’efficienza del sistema delle reti è di assoluta priorità, afferma Confagricoltura, che più volte ha sottolineato come la questione necessiti non solo di pianifiazioni a lungo termine rispetto ai cambiamenti climatici, ma anche di azioni con carattere di urgenza rispetto alla messa in sicurezza di interi territori.

Per Confagricoltura è importante che tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni alle autorità d’ambito, dai consorzi alle associazioni imprenditoriali, trovino insieme le soluzioni migliori e gli strumenti più adeguati, anche considerando l’uso plurimo delle acque relativo alle esigenze civili, agricole, ambientali, industriali ed energetiche.

La Confederazione è fortemente impegnata su questi temi: la questione relativa al rischio per le imprese evidenzia la necessità di un progetto condiviso che possa migliorare la gestione delle avversità atmosferiche per le aziende agricole, che sono le più colpite dal cambiamento climatico.  

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