Nell’ambito di specifici servizi – disposti dalla Questura di Ragusa, finalizzati alla prevenzione e al contrasto del fenomeno dello sfruttamento dell’attività lavorativa, fenomeno meglio noto come “caporalato” – il personale della Squadra Mobile, unitamente al personale del Commissariato di P.S. di Vittoria, nei giorni scorsi ha effettuato mirati controlli presso un’azienda agricola sita in territorio di Acate – contrada Macconi.
A seguito delle predette verifiche, due imprenditori agricoli di nazionalità tunisina sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e impiego di tre connazionali privi del regolare permesso di soggiorno.
In particolare, l’ispezione effettuata in loco dagli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Vittoria ha permesso di accertare la presenza di 6 operai tutti di nazionalità tunisina intenti nella raccolta degli ortaggi, sprovvisti dei dispositivi di protezione individuale previsti dalla normativa antinfortunistica, nello specifico non muniti di guanti protettivi e scarpe antinfortunistica.
Il proseguo del controllo ha permesso altresì di constatare che, distante circa 50 metri dall’azienda agricola, era presente una struttura adibita ad alloggio per gli operai obsoleta e fatiscente che versava in condizioni igienico sanitari precarie.
Pertanto, per tali anomalie riscontrate, è intervenuto sul posto personale preposto del “Servizio di igiene degli ambienti di vita” (S.I.A.V.) e del “Servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro” (S.PRE.S.A.L.) dell’A.S.P. 7 di Ragusa.
A seguito della tempestiva ed immediata attività di indagine condotta dagli investigatori, supportata dalle dichiarazioni testimoniali rese dagli stessi lavoratori stranieri presso gli uffici della Squadra Mobile i due datori di lavoro di nazionalità tunisina sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e impiego di cittadini stranieri privi del regolare permesso di soggiorno, essendo state riscontrate dai poliziotti e dagli operatori del settore violazioni delle norme in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro e la concessione di strutture alloggiative degradanti.
I successivi accertamenti esperiti successivamente dall’Ufficio Immigrazione della Questura hanno consentito di accertare la posizione irregolare sul territorio nazionale di tre dei sei lavoratori stranieri intenti a lavorare all’interno della citata azienda agricola.