Nel tardo pomeriggio di lunedì 9 settembre si è svolto, presso l’Hotel Plaza di Catania, un partecipato convegno dal titolo “La Patente a Crediti – Focus e osservazioni sulle novità legislative”, organizzato dalla CNA di Catania con il supporto dell’Ispettorato del lavoro.
Quasi un centinaio di persone hanno gremito la sala per ascoltare i diversi interventi che si sono susseguiti: dai saluti istituzionali di Floriana Franceschini, presidente della CNA etnea, alle considerazioni iniziali del segretario della stessa confederazione territoriale Andrea Milazzo, in questa sede anche moderatore del dibattito, fino ad arrivare agli interventi dei relatori: Salvatore Cuscunà, ispettore dell’Itl (Ispettorato Territoriale del Lavoro) di Catania, Riccardo Masini, responsabile nazionale di CNA Costruzioni, Maurizio Merlino, responsabile regionale di CNA Impianti, Carmelo Musumeci coordinatore attività ispettiva e vigilanza Itl di Catania.
L’evento era chiaramente volto, come si evince dal titolo, a fare chiarezza sulla nuova normativa della Patente a Crediti, che entrerà in vigore a partire dal 1° ottobre di quest’anno per tutti coloro che lavorano in settori come edilizia, impiantistica, serramentistica, arredo e legno, produzione meccanica, e più in generale per chi opera in cantieri mobili e temporanei (imprese e lavoratori autonomi) anche senza dipendenti.
Durante il convegno è stato sottolineato come la volontà politica di creare questa nuova normativa si nata nell’arco di due giorni, a seguito del gravissimo incidente sul lavoro che si è verificato in Via Mariti a Firenze, e che ha portato alla morte di cinque operai impiegati nella costruzione di un supermercato Esselunga.
Tale caso di cronaca ha posto nuovamente sotto i riflettori la questione della sicurezza sul lavoro – come spesso accade, a posteriori di una tragedia -, e il governo ha pensato di elaborare un nuovo strumento nel tentativo di salvaguardare ulteriormente l’incolumità dei lavoratori, integrando la normativa già vigente.
Nasce così la Patente a Crediti: un meccanismo paragonabile in un certo senso a quello della patente a punti dell’auto. Per spiegarne il meccanismo senza entrare in tecnicismi possiamo dire che ciascun “operatore” in senso lato dei settori coinvolti dovrà presentare la domanda per richiedere la Patente a Crediti, possedendo già diversi requisiti (sia autocertificati che documentali):
- Iscrizione alla CCIAA
- Adempimento degli obblighi formativi secondo il D.L. n. 81/2008
- DURC valido
- Documento di valutazione dei rischi (DVR) – nei casi previsti dalla legge
- Certificazione di regolarità fiscale (DURF) – nei casi previsti dalla legge
- Designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) – nei casi previsti dalla legge
Successivamente, qualora l’istanza venga accolta, all’operatore verranno attribuiti un diverso quantitativo di punti in base a vari criteri, punteggi che però potranno subire una decurtazione in base alle violazioni previste della norma. Particolarmente grave sarà la dichiarazione mendace nelle autocertificazioni, che porterà all’interdizione dal lavoro per 12 mesi, ma esistono chiaramente anche altre casistiche tali da provocare questa sanzione.
Le perplessità della platea in merito alla nuova norma erano evidenti, e sono emerse alla fine del convegno nello spazio dedicato alle domande. Questa normativa rappresenta davvero un passo avanti per garantire maggiore sicurezza ai lavoratori, o si tratta di un’ulteriore appesantimento burocratico che va a ricadere sulle spalle delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi, andando in direzione opposta alla tanto auspicata “semplificazione” di cui si parla?
I relatori hanno cercato di rispondere per quanto possibile a questi ed altri interrogativi, evidenziando come, in sostanza, tali dubbi possano essere risolti soltanto osservando come si comporta la norma una volta entrata in vigore.