Moshe Fellah, l’uomo che rendeva possibili le cose impossibili

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Confesso che quando incontrai per la prima volta Moshe Fellah, grazie a Pippo Glorioso, anche se fui colpito dalla sua gentilezza e dal suo sorriso accattivante, ero molto perplesso sulla bontà dell’operazione che mi veniva prospettata.

Gli esposi i miei dubbi e le mie perplessità sulla procedura di cartolarizzazione e soprattutto sulle conseguenze di un’eventuale insuccesso che si sarebbe potuto abbattere sulla CNA, che avrebbe potuto perdere credibilità agli occhi degli artigiani e delle piccole imprese.

Dubbi e perplessità che Pippo mi aveva chiarito, ma nonostante mi fidassi di lui ciecamente – anche perché l’avevo avuto al mio fianco anche nei momenti più difficili, quando ero alla guida della CNA siciliana -, temevo il suo entusiasmo, la sua voglia di fare sempre e comunque. Infatti temevo che Pippo avesse preso un abbaglio, frutto del fatto di essersi cucito addosso, sin dal primo giorno del suo impegno nell’associazione, il vestito della CNA, che non dismette mai.

Moshe, che talvolta aveva un atteggiamento sbrigativo, mi spiegò per filo e per segno tutti i passaggi di quell’operazione chiarendo come d’incanto dubbi e perplessità. Perché una delle sue più grandi virtù era quella di rendere facili le cose difficili, e di trasformare le cose impossibili in possibili.

Successivamente fui colpito, oltre che della sua lealtà nei rapporti personali, anche dalla sua allegria, dal suo entusiasmo contagioso, dal suo spessore umano e, soprattutto dalla disponibilità a farsi carico delle difficoltà che gli prospettavano alcuni imprenditori.

Incontrarlo era sempre uno stimolo a capire meglio le dinamiche del mondo bancario e finanziario, a scoprire nuovi orizzonti e nuovi mercati, a immergersi nella globalizzazione con le sue opportunità e i suoi rischi.

Ecco, per tutte queste ragioni ho trovato assolutamente opportuna l’idea di Pippo Glorioso di dedicargli una borsa di studio, che sarà consegnata nella giornata di oggi, domenica 8 settembre, dal presidente nazionale della CNA, Dario Costantini durante il talk “Etica, Impresa e Finanza” della giornata finale del Ciavuri e Sapuri Fest 2024.

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Questo gesto ha lo scopo di ricordare il valore umano di Moshe Fellah, e il suo contributo all’organizzazione siciliana e in particolare a migliaia di artigiani e piccoli imprenditori che, grazie a lui, hanno potuto recuperare i crediti che vantavano con la Regione; crediti che sembravano irrimediabilmente perduti.

Significativa anche l’idea di creare nel contempo una fondazione che metta a profitto, attraverso lo studio e la ricerca, il valore del suo insegnamento e l’etica dell’impresa. L’acquisizione di una sinagoga del XV secolo, infine, mi è sembrata la classica ciliegina sulla torta: un atto simbolico, religioso e culturale, per celebrare la convivenza tra le diverse culture e religioni.

In conclusione non posso non ricordare, riflettendo su Moshe Fellah, gli impulsi del suo carattere, al contempo generoso e intransigente, e le sue convinzioni che lo spingevano ad affrontare personalmente le situazioni più difficili. Anche per queste ragioni molti di noi lo stimavamo e gli volevamo bene. E lo ricorderemo sempre con rimpianto e nostalgia.

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