Il sindaco Roberto Barbagallo ha emesso un’ ordinanza contingibile e urgente per far fronte alla crisi idrica che sta colpendo il territorio. L’ordinanza requisisce temporaneamente le strutture acquedottistiche di proprietà del Consorzio per Irrigazione Acque Santa Tecla, che saranno gestito da SOGIP Srl. Nell’ordinanza si prende atto della grave situazione di emergenza idrica nella stagione estiva 2024, determinata dalle scarse precipitazioni atmosferiche dell’ultimo periodo, che hanno provocato l’abbassamento delle falde di emungimento delle fonti di approvvigionamento idropotabile del territorio comunale, con una notevole riduzione della quantità di acqua disponibile da immettere in rete.
Si ordina la requisizione temporanea delle strutture acquedottistiche di proprietà del Consorzio per Irrigazione Acque Santa Tecla, unitamente alle condotte di pertinenza e alle servitù di acquedotto a favore dello stesso, gravanti sugli immobili di terzi, con decorrenza dal 13.08.2024 e fino al 30.11.2024 e l’affidamento alla SO.G.I.P. S.r.l., della gestione delle strutture requisite.
Nel testo si legge: “Considerato che nelle frazioni a mare di Santa Tecla, Stazzo, Scillichenti e nella zona di Capomulini, il flusso di residenti stabili giornalieri nella stagione estiva aumenta in maniera significativa e che, quindi, in tale periodo si rende necessario disporre di una notevole quantità di acqua di gran lunga superiore rispetto ai periodi delle altre stagioni, si ha la certezza che la mancata erogazione, continuata e prolungata, del servizio idrico nelle zone di cui trattasi, costituirebbe grave pregiudizio per la pubblica e privata incolumità, stante le gravi conseguenze producibili dal punto di vista igienico-sanitario. Inoltre, è di tutta evidenza come il persistere delle condizioni di pre-crisi idrica che ogni giorno si aggravano a causa dei maggiori consumi idrici legati ad una condizione di siccità determinata dalle temperature di gran lunga superiori alla media stagionale, compromette la possibilità di garantire livelli minimi di servizio idrico agli utenti, generando il rischio concreto ed attuale di pregiudizio per l’incolumità pubblica, sotto il profilo igienico sanitario. Quanto sopra appare ancora più grave, in relazione allo stato d’animo di timore ed apprensione, diffuso nella popolazione acese, collegato al ricordo dei tragici eventi generati dagli incendi divampati la scorsa stagione estiva nel comprensorio di Acireale. È evidente che la paventata crisi idrica, alla luce degli eventi drammatici che si sono verificati la scorsa estate, fa intravedere uno scenario preoccupante, che rende necessaria l’adozione in via preventiva e cautelativa di ogni provvedimento volto a scongiurare il riprodursi di situazioni di crisi. Di conseguenza, devono essere scrupolosamente considerati e valutati i rischi nel caso in cui si dovessero ripresentare in alcune zone del territorio, condizioni simili a quelle sopra descritte, e le conseguenze negative sull’ordine pubblico”.