Una zona industriale con un posto fisso di primo soccorso e con un presidio stabile di vigili del fuoco e il confronto con Prefettura, forze dell’ordine e direttori generali degli ospedali della provincia di Catania sul tema della sicurezza del personale sanitario nei luoghi del primo soccorso. Questi sono solo una parte delle proposte che la Cisl ha avanzato, rispettivamente, al tavolo del confronto con il Comune di Catania, per l’impiego del cospicuo finanziamento destinato all’area produttiva catanese, e al Prefetto.
La riqualificazione della zona industriale è uno dei temi caldi fissati nell’ “Agenda per l’estate” della Cisl etnea: un calendario di impegni annunciati nel corso dell’ultimo esecutivo dal segretario generale provinciale Maurizio Attanasio, assieme ai segretari territoriali Lucrezia Quadronchi e Rosario Portale, alla presenza di Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl Sicilia. Tra gli altri argomenti che vi figurano, il dialogo con Confindustria; il sistema rifiuti e la situazione di Kalat Ambiente; la gestione del servizio idrico e la salute e la sicurezza sul posto di lavoro.
L’esecutivo, tenuto in prossimità della pausa agostana con i segretari delle federazioni di categoria e i responsabili dei servizi, ha dato il via al percorso congressuale che si concluderà nella primavera del 2025.
«Per la zona industriale di Catania – esordisce Attanasio – così come è emerso nell’incontro con il sindaco Trantino, dovrebbero essere disponibili circa 60 milioni di euro, 50 dalla Regione siciliana e 10 dal Comune. Sarà importante verificare se la competenza sulla gestione dei fondi sarà demandata al Comune, oppure, come in altre occasioni, la Regione delegherà l’Irsap a “cantierare” i diversi interventi sull’area industriale di competenza regionale».
«I segretari di federazione della Cisl – aggiunge – stanno raccogliendo le segnalazioni dei loro RLS, RLST e RSU che lavorano nelle aziende e al Centro meccanografico Poste, ricadenti all’interno dell’area ZIR e ZIRC (zona industriale Regionale e zona industriale comunale), al fine di segnalare le multi problematicità e avanzare, concretamente, nostre proposte, sapendo bene che la loro realizzazione sarà a vantaggio della collettività, dei cittadini e dei lavoratori, che giornalmente frequentano l’area industriale, e che abbiamo stimato in circa 20mila unità».
«Da tempo – ricorda Attanasio – ribadiamo che in quella vasta area occorra la disponibilità di un presidio di primo soccorso, con un Mezzo di Soccorso Avanzato (detta Tango) pronta a intervenire, per minimizzare i tempi di intervento in caso di infortuni sul lavoro o incidenti di vario tipo, servendo anche i villaggi prospicienti. Nel caso dei Vigili del fuoco, sappiamo che l’attuale distaccamento è fortemente degradato poiché non sono mai stati eseguiti lavori di manutenzione e che è sotto sfratto e non ha nemmeno la disponibilità di approvvigionamento d’acqua per la cisterna e, quindi, per i mezzi antincendio. Si tratta quindi di trovare, o realizzare definitivamente, un presidio ben attrezzato, con adeguata disponibilità di mezzi e servizi, in una zona che per l’alto flusso e la qualità delle produzioni ha bisogno di poter contare su interventi di emergenza».
Anche su tali temi contiamo di approntare un programma di incontri con Confindustria, con cui diventa necessario riavviare il dialogo, tra l’altro, anche sui trattamenti contrattuali integrativi e il welfare aziendale».
«Per quanto riguarda la sicurezza negli ospedali – annuncia il segretario della Cisl catanese – alla ripresa dell’attività autunnale, la Cisl etnea conta di avviare, tramite i propri dirigenti, una serie di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e l’utenza dei servizi della sanità».
Sulla questione dei rifiuti, secondo Attanasio «la vicenda di Kalat Ambiente impone all’attenzione due questioni strettamente collegate: la ripresa dell’attività di un sito strategico nella gestione dei rifiuti differenziati e il futuro dei lavoratori impiegati, ai quali il 31 dicembre scadrà l’ammortizzatore sociale. Entro la fine del mese, auspichiamo di avere ben chiaro lo sviluppo delle due vicende. Su questo tema già da mesi chiediamo che la Prefettura convochi un incontro ufficiale, visto che a distanza di anni le questioni sorte con l’incendio non sono mai state adeguatamente affrontate».
«Cruciale – conclude il primo dirigente della Cisl etnea – è anche il tema del gestore unico del servizio idrico: ci sono circa 1,7 miliardi per finanziare interventi di ammodernamento della rete di distribuzione, per la depurazione e il contrasto al dissesto idrogeologico. Vogliamo conoscere dall’ATO idrico e dalle attuali aziende partecipate del settore qual è la situazione attuale e voler dire la nostra ai tavoli dove saranno assunte tutte le decisioni.