“Un vivo compiacimento per tutte le risposte ottenute dal comparto agricolo, dalla zootecnia e dalla vitivinicoltura grazie al tempestivo riscontro della Regione Siciliana, del Governo nazionale, di Agea e Ismea . Le nostre imprese possono finalmente contare sulle deroghe richieste, i loro mutui sono sospesi, gli obblighi PAC rivisti per le esigenze straordinarie, le dighe si sono riempite e si progetta un futuro roseo”.
Così FedAgriPesca di Confcooperative Sicilia, attraverso il presidente Nino Accetta ed il Delegato per le Questioni Agricole, Alessandro Chiarelli torna sull’emergenza siccità e sulle sue conseguenze, utilizzando un tono evidentemente sarcastico di fronte ad una situazione che, “nonostante le rassicurazioni del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e nonostante il provvedimento varato dal Governo– fanno notare Accetta e Chiarelli- rimane esattamente uguale ai mesi passati. Le imprese agricole siciliane sono ancora in attesa delle misure attuative ed ogni giorno che passa rappresenta un ulteriore motivo di fortissima preoccupazione che sta spingendo numerose cooperative a valutare l’ipotesi estrema: chiudere battenti per mettere fine a quello che, altrimenti, ha tutte le caratteristiche di uno stillicidio. Quanto fatto dai governi regionale e nazionale era dovuto, è arrivato in ritardo e non è comunque nemmeno sufficiente. Il problema va risolto con i fatti-concludono i due esponenti di FedAgriPesca Sicilia – non solo con la manifestazione di intenzioni che, se rimangono tali, non hanno alcun valore e non determinano alcun merito. Così facendo si ottiene un solo risultato: inasprire i toni, portare nuovamente a protestare per strada persone che lavorano tutto il giorno e fino ad oggi hanno dimostrato la massima ragionevolezza, ma che hanno tutto il diritto di avere risposte”.
FedAgriPesca Sicilia auspica, inoltre, che il nuovo Assessore all’Agricoltura della giunta Schifani trovi “il coraggio di prendere con le mani il fuoco della siccità e si faccia interprete delle esigenze del settore, facendosi come primo atto interprete delle richieste che la Cabina di Regia Regionale tornerà ad avanzare al Ministero dell’Agricoltura ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri”.