Comuni in difficoltà finanziaria, ancor prima degli effetti dell’autonomia differenziata – Così è (se vi pare) #15

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Buonasera e benvenuti ad una nuova puntata di “così è (se vi pare)”.

Questa sera approfondirò le problematiche dei molti comuni italiani che, dal 1989 al 2022, hanno dichiarato una situazione di criticità finanziaria.

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Infatti, mettendo insieme tutte le procedure attivate dal 1989, per quanto riguarda il dissesto, e dal 2012, relativamente al riequilibrio finanziario pluriennale, si arriva ad un numero rilevante: 1.200 attivazioni nel complesso, in Sicilia 201 (pari 35% di tutti i comuni dell’isola).

Guida questa particolare classifica la Calabria, dove oltre la metà dei comuni (51 %) è stato oggetto di attivazione di una delle due procedure di riequilibrio finanziario, seguono la Sicilia, la Campania e la Puglia.

In Sicilia, alla data del 26 giugno 2024, negli ultimi 5 anni hanno dichiarato il dissesto 56 comuni (15 nella sola provincia di Catania) e il libero Consorzio di Siracusa, quelli invece che l’hanno dichiarato da oltre 5 anni sono stati 15, dei quali 3 nella provincia etnea.

Le conseguenze dei comuni in dissesto sono:

● l’obbligo di aumentare le aliquote e le tariffe delle imposte e delle tasse locali, ad eccezione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani;

● la limitazione ad accendere nuovi mutui, tranne quelli con oneri a carico dello Stato e delle Regioni, o mutui per finanziare progetti cofinanziati dall’Unione europea;

● il ridimensionamento dell’organico mettendo in disponibilità i dipendenti in soprannumero e, di conseguenza l’impossibilità di fare nuove assunzioni.

Conseguenze dunque che, oltre a peggiorare la qualità della vita, penalizzano i cittadini che sono costretti a pagare i servizi comunali più di coloro che risiedono in altri comuni esenti da queste problematiche.

Inoltre ad essere danneggiate sono anche le imprese, che sono costrette a subire una decurtazione fino al 60 per cento del credito vantato; che per una cooperativa sociale, ad esempio, che gestisce un servizio di assistenza sociosanitaria, il cui credito per oltre il 90 per cento riguarda spese legate al personale, è assolutamente devastante.

Le cause che hanno determinato, e determinano, le difficoltà finanziarie dei comuni del Mezzogiorno che dichiarano il dissesto o il pre-dissesto sono tant :

● La riduzione dei trasferimenti statali ordinari, scesi dell’80 per effetto del cosiddetto federalismo fiscale. Una norma che ha fortemente penalizzato le Regioni del Sud, perché i trasferimenti – non essendosi ancora stabiliti i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) da garantire da parte dei comuni su tutto il territorio nazionale – vengono commisurati alla spesa storica dei servizi attivati dal comune con le sue attuali risorse che, ovviamente, sono più scarse per i comuni del Sud.

● Il Fondo regionale per gli Enti locali passato in pochi anni da un miliardo a 330 milioni di euro;

● La riduzione del 7 % della Spesa pubblica nel Sud, mentre nel Centro- Nord, di contro, è aumentata dello 0,5 %;

● La difficoltà ad incassare le imposte comunali, come quelle riferite alla raccolta dei rifiuti e alla fornitura dell’acqua;

● Il costo dell’energia elettrica, che i comuni pagano di più di quanto la pagano cittadini e imprese.

Di fronte a questa vera e propria emergenza le amministrazioni locali del Sud non sono stati con le mani in mano. I sindaci, in particolare quelli siciliani guidati dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) hanno promosso incontri con i massimi vertici istituzionali nazionali e regionali ed una manifestazione nazionale a Roma nel 2021.

Grazie a queste proteste sono stati stanziati 150 milioni per i comuni siciliani, ma si è trattato di un fatto isolato, di un pannicello caldo che non ha sortito neppure l’effetto di lenire un po’ il dolore.

Che fare dunque di fronte alla drammaticità di questa situazione?

Considerato che il fenomeno delle criticità finanziarie dei comuni non si riduce, ma al contrario cresce sempre di più – infatti alla data attuale sono oltre 100 i comuni che in Sicilia sono in dissesto o predissesto, ovvero oltre un quarto del totale – pensare di risolvere un problema di carattere strutturale con le normali procedure dettate dal Testo Unico degli Enti Locali è semplicemente illusorio.

Pertanto, in primis, sarebbe assolutamente indispensabile istituire un tavolo istituzionale tra Stato, Regioni, Enti locali, così come richiesto dall’Anci, da allargare (a nostro giudizio) anche a sindacati, associazioni imprenditoriali e centrali cooperative; e finalizzato a trovare insieme con urgenza le soluzioni possibili.

Sarebbe altresì necessario istituire una sorta di Fondo di Garanzia volto ad assicurare il credito necessario alle imprese/cooperative che fanno lavori e forniture ai comuni o gestiscono per loro conto servizi socio assistenziali indispensabili, visto che spesso a questa tipologia di imprese/cooperative le Banche non fanno credito, proprio perché i loro committenti sono i comuni.

Poiché non sono un addetto ai lavori mi fermo qui con le proposte, auspico solo che si agisca con la massima urgenza, perché questo tipo di problemi hanno un forte impatto sui diritti dei cittadini, soprattutto sui diritti dei cittadini più deboli.

Non parliamo di qualche migliaio di persone, parliamo di un milione e mezzo di persone che in Sicilia rischiano di vedersi cancellati, dall’oggi al domani, una serie di servizi: dagli asili nido all’assistenza a disabili e anziani, finora garantiti dagli operatori delle cooperative, che i comuni in difficoltà finanziarie non pagano o pagano con ritardi insopportabili, e oggi sono sull’orlo del fallimento.

Ecco perché è urgente che il governo nazionale, e quello regionale, la smettano di menar il can per l’aia e si mettano subito al lavoro.

Questa sera nel nostro appuntamento con “Così è (se vi pare)” parleremo di tutto ciò, e di altro ancora. Non ci resta che darvi appuntamento alle ore 20.00 con la nostra prima visione trasmessa sulla nostra pagina Facebook, sul nostro canale Youtube, e sui nostri altri canali social. Non mancate!

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