Costruire con un approccio “bottom up” un percorso per un nuovo modello agricolo che si fondi sulla vera sostenibilità a lungo termine dell’intera filiera agricola e alimentare. Se la sicurezza alimentare dipende dalla continuità delle produzioni agricole allora occorre fare il possibile per preservare l’attività produttiva e la conservazione della terra e del mare, rispettando le specificità dei territori. È quanto prefigurato durante il seminario di lavoro organizzato in attuazione di alcuni degli obiettivi compresi nell’Accordo di collaborazione fra CNA e Altragricoltura siglato il 22 febbraio scorso.
A margine del confronto di idee tra i vari attori presenti, Francesca Petrini, presidente CNA Agroalimentare, ha dichiarato: “Abbiamo posto le basi per dare una risposta congiunta alla crisi del modello agricolo attuale. Crediamo in un sistema alimentare sostenibile che veda protagonisti gli imprenditori agricoli e della trasformazione alimentare artigianale. Assicurare un uso sostenibile delle risorse come il suolo agricolo diventa prioritario quanto contrastare le pratiche commerciali sleali che danneggiano gravemente i produttori agricoli e le piccole imprese della filiera alimentare. In questo percorso auspichiamo una interlocuzione con il mondo politico e il coinvolgimento della società civile tutta, affinché possa compiere scelte di consumo consapevoli”.
Per Gianni Fabbris, coordinatore Altragricoltura: “Esiste già un primo esperimento di collaborazione per difendere la filiera bufalina nato a Caserta sulla base della comune visione tra allevatori bufalini e trasformatori della CNA, che si è concretizzato nella collaborazione stretta tra artigiani e agricoltori. Oggi puntiamo a sviluppare sui singoli territori italiani, che esprimono istanze diverse, altrettante forme di collaborazione a partire dal modello Caserta”.