Una particolare attenzione alla sicurezza sul lavoro nell’ottica di genere, con uno specifico spazio di ascolto, consulenza e orientamento per le donne, al fine di contrastare molestie e violenza nei luoghi di lavoro; un impegno diretto in settori a maggior rischio per la sicurezza di medici e operatori sanitari; un’azione strutturale da rivolgere alla prevenzione e alla buona formazione, con laboratori di competenze per i giovani delle scuole del territorio provinciale.
Sono le istanze avanzate dalla Cisl di Catania, per indirizzare un approccio più ampio e globale dell’Osservatorio prefettizio per gli incidenti sui luoghi di lavoro costituitosi giovedì scorso, rivolto al benessere delle lavoratrici e dei lavoratori.
«Abbiamo accolto con grande soddisfazione la formale costituzione dell’Osservatorio – afferma Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea – come risposta, coerente e concreta, che la Cisl attendeva dopo le richieste avanzate al Prefetto di Catania nel mese di giugno, in due distinte occasioni: il 20 giugno, nella riunione dell’Organismo provinciale di coordinamento in materia di Salute e sicurezza, promossa dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Catania; il 28 giugno, durante i lavori del consiglio generale provinciale sulle questioni, ormai non procrastinabili, legate a salute e sicurezza nei luoghi del lavoro, dai cantieri, ai campi agricoli, ai pronto soccorso ospedalieri».
«Siamo convinti che l’obiettivo raggiunto giovedì – aggiunge – costituisca un ulteriore passo in avanti verso la co-costruzione di una diffusa cultura, quanto mai necessaria, fondata sulla promozione e la tutela della salute e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro. Il nostro contributo ai nascenti gruppi di lavoro si sostanzierà, certamente, grazie anche al continuo e prezioso scambio con tutte le federazioni di categoria e i rappresentanti della Cisl per la sicurezza nei luoghi di lavoro e nel territorio».
«Il nostro auspicio – sottolinea Attanasio – è che l’Osservatorio, che nelle parole del prefetto Librizzi dovrà svolgere un ruolo propulsivo nel coordinare le attività degli enti e delle istituzioni coinvolte a vario titolo nel fenomeno, sia uno strumento e un’opportunità in più per pianificare strategie condivise, sindacali e datoriali, per presidiare, in modo strutturale, il contrasto agli infortuni sui luoghi di lavoro, insieme alle malattie professionali che, come dimostrano i dati dell’INAIL, sono in evidente crescita anche nella nostra provincia, nell’ottica più ampia e complessiva del benessere delle lavoratrici e dei lavoratori».
«E soprattutto – conclude – che permetta di affrontare, tutti insieme e con immediatezza, una delle questioni cogenti come le morti sui luoghi di lavoro e di come arrestare concretamente questa interminabile scia di sangue che produce ogni anno un numero impressionante di vittime».