Un mese fa l’intesa tra governo e sindacati per la riforma della forestale, ma il testo non è mai arrivato sul tavolo della giunta regionale per l’approvazione. “Un ritardo inammissibile – scrivono in una nota il segretario generale della Flai Cgil Sicilia Tonino Russo e Giuseppe Di Franco, responsabile per il settore – soprattutto alla luce dei problemi stagionali incombenti, come gli incendi e la siccità, che richiederebbero un governo del territorio efficace”. L’intesa doveva essere sottoposta ad alcuni passaggi burocratici prima di approdare in Giunta. “Chiediamo al presidente Schifani – affermano i due esponenti della Flai – di verificare l’accaduto e di fare in modo che la riforma sia esitata dalla giunta entro la fine di luglio”.
Il testo su cui c’è l’intesa prevede misure per il personale e di natura organizzativa. Verrà ad esempio istituita un’agenzia regionale pubblica per gestire i vari settori con gli obiettivi anche della riforestazione e della messa in sicurezza del territorio. Maggiore stabilità per i forestali, con aumento per tutti di 27 giornate e passaggio in tre anni a due fasce: 156 giornate e tempo indeterminato, più qualche operaio a 178 giornate. Verrà inoltre garantito il turnover – il problema dell’anzianità anagrafica media dei forestali è stato più volte sollevato dai sindacati – con la copertura per i primi 3 anni, attraverso nuove assunzioni, del 25% dei posti che si liberano per pensionamento e successivamente del 50%. “Il punto – dicono Russo e Di Franco – è che non si può piangere dopo che si verificano i disastri, quando per mesi o anni si è discusso di una riorganizzazione della forestale che porterebbe al superamento di molti problemi. La riforma non può restare bloccata – concludono – visto peraltro che c’è già un accordo che deve solo passare al vaglio della giunta”.